Grillo-Conte, lo scontro spacca il M5S. L’ex premier: «Il mio progetto va avanti»

di Claudio Bozza

«Questo progetto politico evidentemente non lo voglio tenere nel cassetto, perché non può essere la contrarietà di una singola persona a fermare questa proposta politica che ritengo ambiziosa e utile anche per il paese». Le parole di Giuseppe Conte, al termine di una giornata con scontri fratricidi nel Movimento, confermano quello che era nell’aria da giorni: l’ex premier è pronto ad avviare una scissione dai 5 Stelle per fondare un partito tutto suo.

Il sipario cala a tarda sera, quando Conte ribatte al video in cui il fondatore Beppe Grillolo ha accusato di avere una «visione seicentesca» per i nuovi Cinque stelle. Mentre il garante replica all’accusa di «essere un padre padrone»: semmai sono «un papà con il cuore in mano». E poi, aggiunge il comico sceso in politica: «Il Movimento cambia e doveva cambiare con Conte, forse era la persona più adatta e forse, magari, non lo è. Stiamo uniti se possiamo e se poi qualcuno vuol fare una scelta diversa la farà in tutta coscienza». È la presa d’atto di Grillo, pur moderando un po’ i termini, forse per tentare di contenere le perdite degli eletti verso la nuova creatura contiana. Tutto mentre l’ex premier avverte: «Ho agito sempre in trasparenza. Sono pronto a pubblicare lo scambio di mail con Grillo, se lui mi autorizza».

E se da un lato si apre la strada per nascita della nuova creatura politica di Conte, è invece assai impervia la strada per la rifondazione del M5S con il vecchio armamentario. Grillo ha infatti intimato al capo politico «reggente» Vito Crimi di «autorizzare entro 24 ore» Rousseau ad avviare le procedure per il trattamento dei dati necessari a fare le votazioni per decretare il nuovo assetto dei Cinque stelle. In caso contrario, rincara il garante, «sarai ritenuto direttamente e personalmente responsabile per ogni conseguenza dannosa dovesse occorrere al Movimento ». Grillo e Casaleggio sanno di avere dalla loro la delibera del Garante della Privacy che li autorizza e anche lo Statuto del Movimento. Ma non hanno messo in conto la reazione durissima di Crimi. Quest’ultimo minaccia le dimissioni dal Comitato di garanzia ed anche la sua permanenza nello stesso M5S. E come lui anche gli altri componenti, Giancarlo Cancelleri e Roberta Lombardi, minacciano di fare lo stesso.

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