La rivoluzione del fisco: dal taglio dell’Irpef alla revisione dell’Iva, tutte le novità della riforma
Le imprese, cancellare l’Irap e più forfait alle Pmi
Sul fronte delle imprese la novità è rappresentata dalla richiesta di
un superamento dell’Irap. In questo caso le commissioni Finanze
propongono «un riassorbimento del gettito Irap nei tributi attualmente
esistenti, preservando la manovrabilità da parte degli enti territoriali
e il livello di finanziamento del servizio sanitario nazionale, senza
caricare di ulteriori oneri i redditi da lavoro dipendente e
assimilati». Per quanto riguarda invece il regime forfettario per Pmi e
autonomi il suggerimento è di mantenere questo regime anche in caso di
ricavi e compensi sopra i 65 mila euro, individuando un ulteriore tetto
per evitare come avviene oggi che il contribuente una volta superato
questo tetto «transiti bruscamente l’anno seguente al regime ordinario
Irpef». Proposto anche un regime opzionale per la continuazione del
regime forfettario nei due periodi di imposta successivi a condizione
che ogni anno si dichiari almeno il 10% in più.
Redditi finanziari, una imposta unica abbassando il prelievo
Una nuova imposta unica, accorpando «redditi da capitale» e «redditi
diversi» in un’unica categoria denominata «redditi finanziari», un
prelievo più basso perché dall’attuale 26% ci si dovrebbe allineare alla
prima aliquota progressiva dei redditi da lavoro (che oggi è al 23%) e
contestualmente gli opportuni presidi per evitare elusioni attraverso la
realizzazione strumentale di minusvalenze. Anche in questo campo la
pressione fiscale dovrebbe insomma scendere. Oltre a questo si propone
di estendere al risparmio gestito il criterio di determinazione della
base imponibile sulla base dei risultati realizzati e di applicare alla
previdenza complementare «l’esenzione dall’imposta sostitutiva sul
risultato netto maturato, considerando al contempo la modifica del
regime di tassazione per la fase di erogazione delle prestazioni».
Lotta all’evasione, fatture elettroniche obbligatorie per tutti
Tra gli interventi concreti per contrastare l’evasione una delle idee
«forti» riguarda «il perimetro» dell’obbligo di fatturazione
elettronica, «estendendolo a tutti i soggetti attualmente esentati»,
compresi gli operatori che rientrano nel regime forfettario, «e
l’esclusione di possibili eccezioni all’obbligo di memorizzazione
elettronica e trasmissione telematica dei corrispettivi giornalieri (che
sostituisce gli obblighi di registrazione dei corrispettivi)». Il
Parlamento ritiene che «la digitalizzazione del Fisco sia stato lo
strumento più efficace nel contrasto all’evasione. L’approccio
strategico esplicitamente contenuto nel Piano nazionale di ripresa e
resilienza vede nella digitalizzazione l’investimento più potenzialmente
redditizio all’interno dell’Amministrazione finanziaria, assieme a
quello volto a dotarla delle competenze tecniche necessarie per metterlo
a valore».
Cartelle esattoriali, «Rottamazioni utili per l’adempimento»
Le diverse rottamazioni delle cartelle esattoriali, che permettono al
contribuente di rateizzare l’imposta dovuta senza sanzioni e interessi,
«sono positive in un’ottica di favorire l’adempimento». Quanto
all’evasione fiscale, è un problema che, secondo le Camere, si supera
solo con «un processo di natura culturale». «Lo Stato deve allontanare
ogni tendenza a considerare il contribuente un evasore che ancora non è
stato scoperto» e al contempo «efficientare i propri comportamenti, non
solo quelli relativi all’amministrazione finanziaria ma anche quelli
inerenti l’utilizzo delle risorse pubbliche raccolte con le tasse. Il
contribuente, a sua volta, deve ottenere «il beneficio collettivo che
deriva dal pagamento dei tributi (in termini di erogazione di beni e
servizi pubblici)». Quanto all’attività di riscossione «deve andare
incontro a una rivoluzione manageriale».
La riqualificazione, ritocchi ai contributi per la svolta green
Anche le tasse «green» richiedono qualche ritocco a partire dall’esigenza di rimodulare il regime di tassazione ambientale – a parità di gettito – in coerenza con le linee guida europee e gli obiettivi stabiliti dal Green Deal UE prevedendo anche «adeguati meccanismi di compensazione e premialità in grado di accompagnare famiglie e imprese nel processo di transizione ecologica» ed evitare effetti regressivi di queste imposte. Oltre a questo il menù prevede: il riordino, la semplificazione e la stabilizzazione delle misure per la riqualificazione energetica e antisismica degli edifici, al fine di fornire un quadro certo e chiaro a famiglie e imprese (compresa la possibilità di cessione dei relativi crediti fiscali), il potenziamento degli incentivi per interventi di decarbonizzazione e riqualificazione ambientale, evitando aggravi di costi per le imprese ed un aumento del limite alla detraibilità dell’Iva(oggi al 40%) per tutti i veicoli a basse emissioni.
LA STAMPA
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