Belgio-Italia 1-2: Barella e Insigne valgono la semifinale degli Europei, Lukaku non spaventa: ora la Spagna
di Alessandro Bocci, inviato a Monaco
Wembley ci aspetta. L’Italia del coraggio annichilisce il Belgio e nessuno potrà più dirle che è bella ma immatura. È la notte del definitivo riscatto, quella in cui, dentro l’Allianz Arena, cancelliamo in maniera definitiva il Mondiale mancato e apriamo fiduciosi una porta sul futuro. Siamo dentro le semifinali di questo folle Europeo itinerante e fra tre giorni ci aspetta la Spagna, che viene da due maratone di 120 minuti con la Croazia e poi con la Svizzera. Ma al di là del traguardo parziale, forse impensabile all’inizio del torneo, convince il modo in cui gli azzurri lo centrano, cioè senza rinunciare alle proprie convinzioni, giocando all’attacco anche contro i primi del ranking Fifa.
È la vittoria del gruppo, che si esalta nel gioco e nella sofferenza finale, ma soprattutto è la vittoria di Roberto Mancini, che azzecca tutte le mosse: Chiellini a montare la guardia su Lukaku e la conferma del centrocampo, soprattutto Verratti e Barella, che avevano stentato nell’ottavo con l’Austria. Gli ultimi due confezionano il primo gol, realizzato dall’interista prima del raddoppio da cineteca di Insigne e insieme a Jorginho guidano l’Italia e stritolano la più bella incompiuta del reame.
Ma bisogna fare un monumento anche a Donnarumma: il mercato non lo ha distratto. Sullo 0-0, Gigio, nello stadio di Neuer, sfodera due parate decisive lasciando poi la vetrina ai suoi compagni. Il trentaduesimo risultato consecutivo dei manciniani è anche la quindicesima vittoria consecutiva agli Europei tra qualificazione e fase finale. Ora siamo davvero una realtà. E nulla, in questo torneo bislacco, ci è vietato. Anche sognare. Intanto perdiamo Spinazzola per la rottura del tendine di Achille: le sue lacrime di dolore sono la parte brutta di una serata bellissima.
Spinazzola in lacrime: rottura del tendine d’Achille
Il Belgio all’inizio gioca come la vecchia Italia, chiudendo gli spazi e sfruttando nelle ripartenze la qualità di De Bruyne, la forza di Lukaku e la velocità di Doku, scelto per sostituire Hazard confinato in tribuna per l’infortunio. Ma l’Italia è in partita e non rinnega se stessa: giro palla veloce, pressing, ampiezza, difesa alta senza paura. Una squadra coraggiosa. E se il gol di Bonucci è annullato per fuorigioco di tre azzurri (anche Chiellini e Di Lorenzo), quello di Barella, appena scollinata la mezz’ora, accende l’Allianz. Il diagonale dell’interista, dopo aver bruciato Thorgan Hazard e Vermaelen, è un piccolo capolavoro ma nella circostanza è formidabile il recupero palla e lo scarico di Verratti. Insigne, il terzo piccoletto della compagnia, si inventa un capolavoro con il tiro a giro, la specialità della casa, anche se ogni tanto ne abusa.
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