M5S, si apre il negoziato: una tregua di tre giorni per trovare la soluzione

di Emanuele Buzzi e Monica Guerzoni

«Si apre il negoziato», si lascia andare a un sospiro di sollievo un big, dopo giorni di tensione altissima. Arriva così a tarda sera la notizia di una possibile mediazione traGiuseppe Conte e Beppe Grillo. Il post del garante è quel passo che i parlamentari chiedevano e che anche l’ex premier sembrava attendere. Grillo prova — nominando i sette saggi — a sparigliare le carte. Cede il cerino, lascia che la ricerca di una sintesi sia nelle mani del comitato da lui proposto. Saranno i sette — tra cui figurano contiani di ferro come Vito Crimi, Ettore Licheri e Stefano Patuanelli — a trovare un punto di caduta tra le posizioni del fondatore e dell’ex premier. Grillo ascolta le richieste del gruppo, che invoca unità, poi fa la mossa che tanti aspettavano. Si mette al lato della scena e sceglie «gli arbitri» del braccio di ferro.

I sette ora hanno tre giorni per aprire uno spiraglio. Tre giorni per dettare una linea comune. Ma gli umori nel Movimento cambiano. Il gruppo ha capovolto la situazione. I parlamentari Cinque Stelle, da marginali che erano, quasi spettatori dei disegni politici che si dipanano sulle loro teste e sul loro futuro, diventano centrali. Sono loro che si prendono carico dei duellanti. E sia per Conte sia per Grillo sarà difficile bocciare una sintesi che permette loro di riprendere un progetto senza perdere politicamente la faccia.

Il guizzo di Grillo arriva dopo interminabili ore di trattativa, gestita soprattutto da Luigi Di Maio e Roberto Fico. I due «big» non si arrendono, continuano a mediare e cercare una conciliazione che scongiuri il big bang. Nel pomeriggio c’è già chi parla di convincere Grillo ad annullare la votazione del Comitato direttivo e accettare un compromesso onorevole. “Utopia? Forse — sospira un deputato contiano — ma se i parlamentari troveranno la forza, il miracolo può diventare realtà». Si cerca di prendere tempo. Giuseppe Conte è partito con la compagna per due giorni di riposo, una scelta che fa capire plasticamente quale sia la linea dell’ex presidente del Consiglio. «A questo punto io cosa dovrei fare? È Grillo che deve compiere il prossimo passo, non io — si era sfogato con i suoi l’avvocato, prima del post serale del garante —. Se lui non arretra e presenta i suoi cinque candidati per il Comitato direttivo, anche io sarò costretto ad andare avanti». Non è una scelta che Conte prenderebbe a cuor leggero, quella di dare vita a un nuovo partito. Sa bene quale sarebbe il prezzo da pagare.

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.