Conte è Conte ma la destra non sta tanto meglio

Che poi non si capisce come funzioni questo albero delle mele per Salvini, per cui se uno di colore commette un crimine vanno cacciati tutti gli immigrati, se un penitenziario diventa una caserma sudamericana con 52 guardie che pestano i detenuti scopre l’arte del distinguo. Al fondo c’è una visione del carcere come luogo di punizione e sopraffazione che è poi l’opposto dell’attenzione ai diritti dei detenuti, battaglia storica di quei radicali scelti da Salvini come compagni di strada per una giustizia più giusta, a proposito di abiti cangianti. Va bene che quei referendum non riguardano il carcere, ma insomma c’è qualcosa che non torna. Non torna che, a forza di cambiare tutti questi vestiti, non si capisce chi sei. O forse si capisce ancora meglio chi sei. 

L’HUFFPOST

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