Un due tre stella

MATTIA FELTRI

Va tutto a meraviglia. Giorgia Meloni trae i più lieti auspici dal sessanta per cento preso in Francia dal Rassemblement di Marine Le Pen e dai gollisti di Les Républicains, una destra «patriottica, conservatrice e sovranista».

Bisognerà trovare le parole per spiegarle che i gollisti si dichiarano contro gli estremismi, di sinistra come di destra, e invitano a distinguere fra patriottismo e sovranismo, per cui sommarli a Le Pen è qualcosa di molto più di un lieto auspicio. Va tutto a meraviglia. Matteo Salvini ha concesso un’intervista al prestigioso Financial Times per accusare di distrazione i giornalisti stranieri, così sprovveduti da definirlo estremista e non aver ancora compreso la sua ardente anima liberale.

Due ore dopo la pubblicazione dell’intervista, ha firmato un manifesto dell’Europa dei sovranisti insieme con Viktor Orbán, il profeta della «democrazia illiberale», e le varie destre estremiste continentali, compresa quella della suddetta Le Pen. Non è tutta una luminosa meraviglia? Vorrei concludere questa ubertosa settimana con una citazione dell’inestimabile Giuseppe Conte, che qualche giorno fa si è intrattenuto a parlare coi giornalisti vestito da tennista (ringrazieremo mai abbastanza Stefano Baldolini che nell’occasione ha ricordato la riluttanza di Benito Mussolini a colpire la palla di rovescio poiché lui tirava diritto?). Il tirare diritto di Conte consiste nel non voler sprecare il lavoro di questi anni, e infatti la sua proposta politica «è utile anche per il Paese». Anche? E a chi altri dovrebbe essere utile un partito? Magari al suo capo? Più che un lapsus, la meraviglia.

LA STAMPA

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