Fantastica Italia, sofferenza, rigori e gioia infinita: Spagna ko 5-3 | Siamo in finale!
di ANDREA GHISLANDI
LA PARTITA
L’Italia meno brillante di questo fantastico Euro 2020 si guadagna per
la quarta volta nella storia la finale del torneo continentale. E’ stata
un’autentica sofferenza, sia per i calciatori in campo che per i tifosi
allo stadio e davanti alla tv, ma alla fine Wembley si tinge di azzurro
e al rigore decisivo di Jorginho la festa è tutta italiana e le lacrime
sono solo spagnole. Una vittoria voluta a tutti i costi e arrivata con
quel pizzico di fortuna che non guasta mai, visto che le Furie Rosse
obiettivamente hanno giocato meglio e ai punti avrebbero meritato la
qualificazione. I rigori, invece, sanno essere tanto emozionanti quanto
spietati e la fortuna è una componente importante. E se dal dischetto
sbagliano il migliore in campo per distacco (Dani Olmo) e l’uomo capace
di riequilibrare il match (Morata), dopo l’errore iniziale di Locatelli,
allora non ci sono dubbi che è la tua serata, una notte a tinte
azzurre.
Mancini fa un cambio obbligato rispetto al Belgio: c’è Emerson Palmieri al posto dell’infortunato Spinazzola. Tre, invece, le novità di Luis Enrique: in difesa Eric Garcia è preferito a Pau Torres, mentre in attacco Oyarzabal scalza Morata e Dani Olmo è il prescelto per sostituire Sarabia, andato ko contro la Svizzera. Entrambe le squadre amano tenere il pallone tra i piedi, ma purtroppo per noi nel primo tempo ce l’ha quasi sempre la Spagna (61% contro 39% al riposo). Gli Azzurri faticano a recuperare il pallone e sono troppo imprecisi, soprattutto a centrocampo, mentre gli spagnoli sfruttano appieno l’ampiezza di Wembley con Torres e Oyarzabal larghissimi e Dani Olmo falso nove e giocano stretti e cortissimi, accettando l’uno contro uno. Le uniche azioni pericolose dei nostri arrivano dalla fascia sinistra, soprattutto grazie a Emerson, bravo ad andare in profondità alle spalle di Azpilicueta. L’italo-brasiliano al 4′ vede il taglio di Barella, l’interista salta Unai Simon, rienta sul destro e prende in pieno il palo. Azione fermata dal guardalinee per un giusto fuorigioco.
A questo punto comincia la gara di grande sofferenza di Chiellini e compagni, con Busquets e Pedri che diventano padroni del centrocampo. Al 13′ il baby-prodigio del Barcellona vede il taglio di Oyarzabal che controlla male e consente a Emerson di liberare. Brutto segnale e due minuti dopo da un palla persa di Barella, Ferran Torres calcia a lato dal limite. Al 21′ l’Italia si riaffaccia in avanti: uno-due Emerson-Insigne, il portiere basco esce male, l’italo-brasiliano serve Immobile che a sua volta la dà a Barella che non trova il tempo per tirare. Passano quattro minuti ed entra in scena anche Donnarumma, bravo a distendersi sul tiro di Dani Olmo da centro area. Lo stesso calciatore del Lipsia è troppo egoista qualche minuto dopo sull’errore di Verratti, calciando alto dal limite dopo aver ignorato Torres e Oyarzabal. L’attaccante della Real Sociedad manda alle stelle un assist di Jordi Alba (39′) e la prima frazione di chiude con la nostra più grande occasione, l’unico tiro in porta: Insigne per Emerson e sinistro che si stampa contro la traversa.
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