Letta umiliato anche in libreria, solo Toninelli fa peggio
Vendendo in un mese e mezzo 40mila copie e successivamente superando, fanno sapere da Feltrinelli, le 50mila. Renzi aveva già dato alle stampe alcuni volumi, ma se il boom arriva solo nel 2017 è perché nel frattempo è successo qualcosa: da premier amato da gran parte dell’opinione pubblica, l’ex sindaco di Firenze si è trasformato in personaggio divisivo con l’opinione pubblica spaccata tra ultrà sostenitori (quasi una «setta») e acerrimi critici. Per chi si occupa di editoria, è la ricetta perfetta per vendere. E Renzi, nonostante un consenso politico ormai minimale, come scrittore continua a funzionare. La sua ultima fatica «La mossa del Cavallo» del 2020, ha superato, fanno sapere da Marsilio, le 40mila copie vendute. Col fenomeno Renzi il libro del politico diventa pop. O meglio, i libri di alcuni politici. Quelli, va ripetuto, più divisivi. In grado di vantare platee social di tifosi pronti ad acquistare il volume anche solo per usarne i contenuti nelle discussioni sul web.
Arrivano così i successi di Alessandro Di Battista (Paperfirst fa sapere che l’ultima opera dell’ex cinquestelle, «Contro – Perché opporsi al governo dell’assembramento», ha superato le 10mila copie vendute) o di Carlo Calenda, che ha varcato la soglia delle 30mila con entrambi i volumi pubblicati con Feltrinelli: «Orizzonti selvaggi» e «I mostri». Destino simile anche per un personaggio molto vicino alla politica, Rocco Casalino. Piemme svela che il suo «Il portavoce» ha superato le 20mila copie.
E Letta? Beh, di certo non è il ritratto del politico-influencer, sebbene da quando abbia preso le redini del Pd stia cercando di presenziare più attivamente i social. Il suo stesso potenziale bacino, quello degli elettori Pd, appare più «anziano» e meno dinamico rispetto alle tifoserie del web. Fatte tutte queste doverose precisazioni, vendere meno di 5mila copie resta un dato scoraggiante, specie considerando gli oltre 6 milioni di elettori che 2 anni fa diedero fiducia ai democratici alle Europee.
Intanto la sfida continua. Oggi per Piemme esce «Il Paese che vogliamo» del governatore emiliano Stefano Bonaccini. La stessa Piemme tra una settimana manderà nelle librerie «Controcorrente» di Matteo Renzi. Mentre, dopo l’annunciato ritorno in politica, anche Nichi Vendola torna sugli scaffali, con un libro di poesie, però: «Patrie», edito da Il Saggiatore. E chissà che non arrivi presto anche l’autobiografia di Giuseppe Conte, necessaria a costruire una «narrazione» sulla sua leadership. A tutti l’augurio di fare meglio di Letta. Di certo, non potranno fare peggio di Roberto Speranza. Il suo «Perché guariremo» fu talmente intempestivo da essere ritirato dal commercio senza aver venduto neanche una copia. Oggi, per gli interessati, alcuni esemplari «carbonari» sono in vendita su eBay. A prezzo maggiorato ovviamente. Come il Gronchi rosa.
IL TEMPO
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