Massimo Cacciari disintegra Renzi e Letta su ddl Zan e obbligo vaccinale: umiliati così
Massimo Cacciari boccia il passato e il presente del Partito Democratico: l’obbligo vaccinale proposto da Enrico Letta è improponibile, mentre Matteo Renzi è “un poverino, decisivo su una cosa che interessa a mezzo italiano, il ddl Zan”. Poi boccia Berlusconi e Draghi al Quirinale. Il filosofo ed ex sindaco di Venezia, in un’intervista a Mowmag.com, ha ribadito di essere contrario all’obbligo vaccinale sostenuto da Letta, attuale segretario del Pd: “Sarebbe una cosa che lede diritti fondamentali, completamente anticostituzionale. Non esiste”. Un argomento che da sempre lo manda su tutte le furie: un mese fa fece una sfuriata alla conduttrice di Otto e Mezzo, Lilli Gruber, che gli aveva chiesto se si fosse vaccinato: “Saranno fatti miei?!”.
Piccata anche la risposta sul leader di Italia Viva ed ex numero uno del Pd, Matteo Renzi, senza voti, ma decisivo prima nella caduta del governo Conte e ora nel ddl Zan: “Ma decisivo de che, poverino. Decisivo su una cosa che non interessa a mezzo italiano come la legge Zan? Ma per carità. Non mi pare che sia in alcun modo decisivo sulle scelte fondamentali che il Governo si accinge a fare o che ha fatto. Quanto al Governo Conte, non stava più in piedi e non sarebbe stato assolutamente in grado di gestire il Recovery plan. (…). Renzi cerca di farsi vedere, ovviamente, come tutti, ma sulle questioni fondamentali lavorano Draghi e il suo staff e decidono tutto loro”.
Massimo Cacciari taglia corto anche sull’accozzaglia del governo dei migliori: “Mattarella li ha presi e ha detto «bambini, ci sono i soldi europei, bisogna saperli spendere, essere autorevoli in Europa, e quindi vi beccate Draghi e la fate finita di rompere le palle». Fine”.
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