Processo Ciro Grillo, ora si indaga anche per revenge porn

di Giusi Fasano inviata a Tempio Pausania (Sassari)

Processo Ciro Grillo, ora si indaga anche per revenge porn

Ciro Grillo, figlio del Grante dei M5S Beppe Grillo

Revenge porn. È per questo reato che la Procura di Tempio Pausania ha aperto un nuovo fascicolo penale legato al caso di Grillo junior. Uno stralcio trasmesso al Tribunale per una nuova ipotesi di accusa che però al momento è contro ignoti. La notizia emerge a poche ore dall’udienza preliminare della giudice Caterina Interlandi che oggi avrà davanti a sé tutte le parti in causa del procedimento penale (violenza sessuale di gruppo) avviato da Silvia, la ragazza che a fine luglio del 2019 denunciò il figlio di Beppe Grillo, Ciro, e i suoi tre amici: Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia. La giudice dovrà stabilire (la decisione non è prevista per oggi) se mandare a processo oppure no i quattro ragazzi sotto accusa.

Il reato entrato in vigore pochi giorni dopo i fatti

Il nuovo filone d’inchiesta è per articolo 612 ter, il revenge porn, appunto, reato introdotto a luglio 2019 con la legge 69 — nota come codice rosso — ed entrato in vigore il 9 agosto di quell’anno, cioè pochi giorni dopo i fatti per cui sono finiti sotto accusa Grillo junior e gli altri tre. L’accusa di revenge porn scatta per «chiunque, dopo averli realizzati o sottratti, invia, consegna, cede, pubblica o diffonde immagini o video a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privati, senza consenso delle persone rappresentate».

Lw immagini dei due video

Nelle indagini sulla violenza sessuale di gruppo per Ciro e i suoi amici di immagini ce ne sono diverse. C’è il breve video che mostra il rapporto sessuale fra tre dei ragazzi (non Corsiglia) e Silvia: loro dicono che sia la prova del consenso, lei lo chiama stupro. Ce n’è un altro, brevissimo, che riprende gli stessi tre ragazzi in atteggiamenti osceni accanto a Roberta, l’amica di Silvia che dormiva sul divano alla quale sono state scattate anche fotografie a sfondo sessuale finite agli atti.

Il fascicolo contro ignoti

Ecco. Se adesso la Procura decide di aprire un fascicolo — al quale per altro sarebbe allegato anche il sequestro di fotografie e filmati — significa che ha quantomeno il sospetto che quel materiale video e fotografico non sia rimasto nel telefono cellulare di partenza. Il fatto che il procedimento sia contro ignoti, però, indica che eventuali responsabilità non sono al momento definite, né è noto (e per la Procura il riserbo è assoluto) quale delle due ragazze ne sarebbe rimasta vittima.

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