Matteo Renzi a Huffpost: “La destra è maggioranza, sul Quirinale si tratta anche con loro”
Matteo Renzi, dica una parola chiara. Ormai è chiaro che il ddl Zan resterà così come è. Come voterà in Aula sugli emendamenti?
La cosa chiara è che, grazie a noi, il ddl Zan smette di essere discusso su Instagram e va dove deve stare: in Aula. Detto questo, spero sempre che ci sia un sussulto di saggezza perché l’ostruzionismo da un lato e l’ideologismo dall’altro rischiano di far saltare il provvedimento. Noi fino all’ultimo lavoreremo con pazienza affinché la politica faccia il suo mestiere. La politica, non i like su instagram. Dico: c’è ancora tempo, non sprechiamolo.
Non mi ha risposto.
Ma secondo lei, se avessi voluto affossare la legge nel voto segreto, avrei fatto tutto questo cinema?
Perché no?
De Angelis, lei conosce il Parlamento molto bene, conosce anche in quanti sono in dissenso nel Pd e non lo dicono, sa meglio di me che nel voto segreto questa legge non passa. Se stai andando a sbattere contro un muro, chi ti vuole bene prova a fermarti. Chi ti odia, ti lascia andare. Io sto prendendo insulti per aver segnalato un problema che è il segreto di Pulcinella, ma che solo noi abbiamo il coraggio di porre a viso aperto. Ma comunque sa che le dico?
Che cosa?
Che siccome mi sono stufato di ricevere lezioni su come funziona il Parlamento da chi immagina di sostituirlo con le dirette facebook, martedì in Aula intervengo io sulle pregiudiziali.
Per dire?
Che non ci sono più margini per continuare a prenderci in giro. Siamo a un passo da una legge che tutela centinaia di ragazzi omosessuali e che possono avere delle tutele maggiori. Io dico “facciamo” un accordo su quei punti più divisivi, e ci rispondono con odio e scatenando le campagne d’odio. Mai vista una legge contro l’odio che si vorrebbe imporre odiando chi chiede di parlarne.
Le giro l’accusa: lei sta facendo il gioco della destra.
Considerazione ideologica è ridicola. Se sui diritti approviamo una legge tutti insieme, è un bene. L’altro giorno Ostellari ha fatto una proposta avanzata rispetto a quella iniziale della Lega, chi lo nega non sa cosa sia il confronto. Ma perché, invece di trovare un accordo ampio su questi temi e scrivere una bella pagina del Parlamento alla luce del sole, bisogna andare alla roulette russa del voto segreto? Possiamo vincere 3-0 e vogliamo andare a rischiare tutto ai rigori?
Renzi, nel trascrivere questa conversazione, non so come renderne lo spirito. Lei si sta letteralmente sfogando.
Sì. Invecchiando non sopporto più l’ipocrisia. Sui diritti non prendo lezioni da chi cinque anni fa mi fece mettere la fiducia e votò contro. Io so quanto ho pagata la scelta di mettere la fiducia, quante critiche, quante polemiche. Dico agli amici del Pd, ve lo ricordate quando quella legge passò grazie ai voti di Alfano e Verdini, mica quelli di Di Maio e Di Battista? Ci sono tante perplessità.
A partire dal Vaticano, dice lei.
Non solo della Cei, ma anche di Arcilesbica, della Bonino, di Se non ora quando, di tutti quelli che alla buvette mi danno ragione e tacciono per disciplina di partito. Ma come si fa a non capire che conviene a tutti mediare?
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