Coronavirus, Locatelli: «La curva risale, completare al più presto le vaccinazioni»

L’età mediana dei positivi da noi è scesa a 31 anni. Un allarme?

«L’abbassamento dell’età mediana di chi si contagia è conseguenza dell’uso preferenziale dei vaccini nelle fasce di età più avanzate, scelta la cui correttezza va rivendicata. È un fenomeno ormai evidente da alcune settimane. Non si può non far appello al senso di responsabilità che deve connotare i comportamenti individuali di tutti noi per contenere quanto più possibile la circolazione virale, soprattutto nel contesto di dominanza della variante delta. Non ripetiamo gli errori della scorsa estate».

A Londra spettatori senza mascherina a Wembley e Wimbledon, il Giappone chiude invece le Olimpiadi al pubblico. Chi fa meglio?

«La circolazione virale in tutto il mondo è ancora alta. Ritengo opportuno adottare scelte prudenziali per limitare la diffusione del virus nei contesti di potenziale affollamento. Per questo è importante continuare a utilizzare le mascherine anche all’aperto in situazioni di assembramento. In questa prospettiva, la scelta del Giappone, anche considerando che nel villaggio olimpico affluiranno atleti di tutto il mondo, mi pare avere un evidente razionale».

Non così l’Inghilterra?

«Ora i numeri non danno supporto a quanto si osserva in Inghilterra (qui la decisione sulle riaperture), pur ammettendo che ospedalizzazioni e decessi anche in quel contesto sono molto inferiori al passato grazie al fatto che i vaccini stanno facendo un’enorme differenza. In positivo».

Pfizer chiederà l’autorizzazione agli enti regolatori per una terza dose. Che ne pensa?

«Scelte come queste sono di pertinenza esclusiva delle Istituzioni sanitarie, le quali, basandosi sulle evidenze scientifiche, decideranno se e quando sarà necessario somministrare una terza dose. Non confondiamo i ruoli. Diverso può essere il discorso per soggetti con risposta immunitaria deficitaria: a dispetto dello scetticismo di alcuni colleghi immunologi, ci sono dati chiari che indicano come, per esempio, in chi ha ricevuto un trapianto di organo solido una terza dose può migliorare la protezione».

Scuola, come riprenderà?

«Partiamo da un’osservazione per me imprescindibile: come ha chiaramente sottolineato il Presidente Draghi ad aprile, dobbiamo tutelare l’attività didattica in presenza quanto più possibile. La strada per farlo è completare il percorso di vaccinazione degli operatori scolastici (qui leggi l’intervista al ministro Bianchi). Le regioni che hanno percentuali più basse di vaccinati tra il personale scolastico e universitario devono recuperare il gap mettendosi a pari con le più virtuose. Sarà poi determinante condurre rapidamente, al meglio entro la fine di settembre, la campagna vaccinale anche negli studenti oltre i 12 anni e i genitori devono fidarsi della scienza. Quanto più saremo efficaci con la somministrazione di vaccini nel mondo della scuola e dell’università tanto maggiori saranno gli spazi per evitare le misure restrittive».

CORRIERE.IT

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