Salvini: «Basta con chi dice no, anche senza Conte il governo va avanti»

Sicuro che non ci sia strumentalità?
«Nella sinistra è sicuramente in corso un regolamento di conti. Però sui diritti civili e la libertà non si scherza. Io guardo al risultato. Se portiamo a casa la legge con le modifiche sono contento».

Lei è un sostenitore di Mario Draghi, ma la Lega non ha apprezzato le indicazioni sui vertici Rai.
«Non conosco i prescelti, ma di sicuro sono di area Pd e centrosinistra. Curioso che un partito che perde tutte le elezioni da dieci anni abbia posti di vertice. Ascolterò i manager scelti e valuterò sulla base dei programmi. Io avrei preferito una scelta interna».

Non lo avete fatto quando è toccato a voi nel 2018.
«Ed è stato un errore visto che tutti gli ad non hanno brillato. Ma il problema della Rai è che comandano gli agenti alla Lucio Presta. Mi fa specie che la manager indicata sia la stessa che ha acquistato il documentario di Renzi prodotto proprio da Presta».

Che fatica avete fatto a trovare i candidati sindaco.
«Sì, ci abbiamo messo un po’ di tempo ma alla fine abbiamo fatto scelte unitarie e puntato su figure della società civile. Manca solo Bologna su cui conto di chiudere oggi puntando su un imprenditore. Poi, ci daremo da fare per aumentare lo stipendio dei sindaci e per garantire loro maggiore tutela legale».

A Milano, il vostro candidato Luca Bernardo ha detto che i suoi riferimenti «politici» sono Gandhi e madre Teresa di Calcutta. Insolito.
«Un grande. Uno che vola alto mi rassicura. Poi, certo, i problemi di Milano sono molto concreti. Ma sono sicuro che chi ha certi riferimenti saprà dimostrarsi ottimo amministratore».

Vittorio Feltri ama spesso «tirare al terrone». Non faceva meglio a candidarsi con voi?
«Non commento le scelte altrui. A Milano noi candidiamo gente di Milano e non chi fa battute su Hitler. Qui si deve parlare di università, innovazione, ambiente».

Lei si candiderà?
«Se serve sì, ma non è detto. Anzi, penso che due terzi della lista della Lega sarà composta da non iscritti».

Al Papeete la attendono anche quest’anno?
«È una tradizione da dieci anni. A fine mese sarò là, ad agosto andrò a Pinzolo».

Giusto due anni fa dalla Romagna invocò i pieni poteri. Lo rifarebbe?
«Io chiedevo le elezioni, i pieni poteri erano quelli previsti dalle elezioni. A cui prima o poi arriveremo».

Nel 2023 o prima?
«Penso nel 2023 perché anche se Conte vuole mandare a casa Draghi i 5 Stelle non vogliono rimanere senza lavoro e senza stipendio prima del tempo. Noi saremo al fianco di Draghi fino alla fine. Poi si voterà e avremo, spero, un governo a guida Salvini che come primo atto introdurrà la flat tax».

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