Covid, rischio ottobre rosso. Ecco quali sono i tre possibili scenari
GIACOMO GALEAZZI
ROMA. «Da qui ad ottobre l’umanità gioca la sua partita decisiva contro la pandemia. E nel quadro generale hanno un’incidenza fondamentale le varianti e le vaccinazioni dei bambini e degli adolescenti», afferma alla Stampa.it il professor Roberto Cauda, direttore dell’Unità operativa complessa di Malattie Infettive al Policlinico Gemelli e revisore scientifico dei parametri Covid del governo. A indicarne i tre possibili esiti è uno studio pubblicato da Jama, organo ufficiale dell’Associazione medica degli Stati Uniti e riportato nel report di Malattie Infettive dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Tre situazioni
«Appena un anno fa gran parte del pianeta era accomunato nel lockdown come risposta alla prima ondata della pandemia- si legge nello studio dei medici Usa-. Adesso, invece, la situazione diverge notevolmente tra le varie aree del mondo». Gli scienziati statunitensi indicano tre gruppi di paesi a seconda dello scenario. Nel primo ci sono le nazioni come Israele, Nuova Zelanda, Vietnam e Brunei nei quali si può ipotizzare una prossima eliminazione del Sars-Cov-2. Nel secondo gruppo di paesi (Regno Unito, Usa, Cina) si va verso, invece, una coabitazione con il virus. Infine in India, larga parte del sudest asiatico e del Sudamerica si rischia uno stato di conflagrazione della pandemia, con i sistemi sanitari in tilt per l’ingestibile numero di ricoveri in ospedale».
Prospettive
Il professor Roberto Cauda è impegnato in prima linea nel sequenziamento delle varianti del Sars-Cov-2 in collaborazione con il professor Massimo Ciccozzi, responsabile dell’Unità di statistica medica ed epidemiologia del Campus Bio-Medico. «Il contesto generale può variante in funzione della diffusione delle varianti- precisa l’infettivologo-. Rispetto a un anno fa il quadro è mutato per la vaccinazione in corso. Nei paesi che hanno maggiormente immunizzato la popolazione c’è all’orizzonte l’eliminazione del virus. Ma le difformità tra le differenti aree del mondo mette a repentaglio l’intero sistema sanitario mondiale in ragione anche dell’odierna rapidità di spostamento tra paesi. La condizione di coabitazione, di convivenza con il Sars-Cov-2 si estenderà ma ciò che più preoccupa è l’ampia porzione del pianeta che, per la fragilità del sistema sanitario, non potrà sostenere le conseguenze gravi della pandemia sugli ospedali».
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