Italia campione d’Europa, a Wembley voltiamo pagina. E adesso la Nazione riparte

Francesco Storace

Ci tenevano tanto a stare fuori dall’Europa e l’Italia li ha accontentati. Un po’ di fortuna, tanto valore ed onore enorme. Gli azzurri non si sono mai arresi e portano a casa il titolo di Campioni d’Europa. 

Grazie, grazie davvero anche al presidente Sergio Mattarella, con quel suo sorriso stampato in volto da quella tribuna che arrivava al cuore di tutti gli italiani davanti al televisore. Sembra Capodanno l’inizio di un nuovo 2021, un calcio ad un passato triste come quello che abbiamo vissuto da gennaio 2020 ad oggi. W l’Italia che resiste, lotta e vince. Era cominciata con pessimi auspici l’ultima sfida europea, perché avevano disturbato assai quei fischi all’Inno di Mameli, gli incidenti nel prepartita, la bandiera tricolore oltraggiata. Sono i soliti inglesi. Ben gli sta pure ai rigori. Il prato verde di Wembley è diventato azzurro, il 2021 sembra iniziare adesso, addio a quel maledetto 2020 trascinato per troppi mesi, fino a questa straordinaria serata a cui siamo arrivati con una tensione da crepacuore. Sì, salutiamo l’impresa degli europei, perché entra nella nostra storia come una meravigliosa tappa di liberazione dall’enorme tragedia vissuta. Miracoli del pallone.

L’Italia di Roberto Mancini è stata protagonista di una pagina bellissima. Ci sentiamo sempre più innamorati di un Tricolore che sbattiamo in faccia al mondo anche se la teppaglia britannica lo odia. E non si sottovaluti mai l’importanza dello sport come magico momento comunitario, perché quando gioca la Nazionale siamo tutti in piedi a soffrire con i nostri campioni. Ci irridevano per i nostri guai, ora tocca a chi guarda a noi rispettare quella Bandiera che torna a sventolare con l’orgoglio dei tempi migliori. In quel lontanissimo 2020 eravamo l’Italietta decimata dal morbo cinese, destinata a pagare un tributo enorme di morti. E invece siamo vivi, perché è tornata la voglia di riscatto che davvero sarebbe da dedicare a quegli oltre centomila italiani che non ci sono più. In campo e nella società. Da qualche mese a questa parte la sobrietà è tornata a Palazzo Chigi e in campo un allenatore alla guida di un team eccellente ha dimostrato di saper reggere il confronto.

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