Italia campione d’Europa, a Wembley voltiamo pagina. E adesso la Nazione riparte

Forse ci stiamo lasciando davvero alle spalle uno dei periodi più bui per la nostra Patria. È la svolta che ci serviva, l’orgoglio di essere italiani. Quante volte ci si è accapponata la pelle nel pensare al sacrificio di Fabrizio Quattrocchi. Stavolta raccontiamo come sono capaci di vivere e vincere con grande dignità i nostri rappresentanti su quel prestigioso campo di calcio e di fronte a un pubblico che ululava contro i nostri campioni. Il calcio accompagna sempre. la riscossa nazionale, quasi alla stregua di un talismano che benedice laicamente il cammino dell’Italia. E quest’ anno gli ha fatto compagnia la bellissima avventura di Matteo Berrettini, che ci ha regalato un sogno sul campo di Wimbledon, anche se non è riuscito a portare a casa il secondo trofeo di giornata. Questo ragazzo romano ha provocato altre interminabili emozioni agli italiani che stavano davanti alla tv. Set dopo set. Ha tenuto incollati gli italiani allo schermo fino all’ultimo. Non ha vinto, ma è uscito a testa alta da Wimbledon. E lascia un segno nella storia del tennis tricolore, perché davanti a sé ha un futuro da grandissimo campione. Quel talismano – una volta si diceva lo Stellone italiano – ci sorriderà ancora per tutto questo mese. Entro fine luglio arrivano anche i primi quattrini del Recovery Fund. È il risarcimento dopo il disastro pandemico che si abbatté dalle nostre parti come primi in Europa. Moneta sonante che ci aiuterà nella ricostruzione e per restituire speranza al nostro popolo. Nella classifica del domani ci entriamo anche con il buon augurio di una maglia azzurra. E in fondo ce lo meritiamo, perché anche la ricostruzione dell’Italia dopo tutto quello che abbiamo passato servirà ad affrescare un Paese capace di risorgere dopo le peggiori sciagure. Comunque, grazie al calcio «cominciamo» l’anno della riscossa. Sapendo che ogni volta che tocchi un traguardo di fronte a te hai quello successivo, che pure sembra insormontabile. Ma dopo la fantastica domenica di ieri non è più il tempo di chiedersi se ce la faremo. Piuttosto dobbiamo guardarci negli occhi e ragionare su quel che c’è da fare per farcela ogni volta. Nessuna impresa diventa impossibile con questo grande cuore. Ed è il principale motivo per cui bisogna comunque brindare. L’Italia c’è. Con orgoglio.

IL TEMPO

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