Italia campione d’Europa, Mattarella: «Azzurri, ci avete fatto gioire». La festa con la Coppa per le vie di Roma
Mattarella li riceve nei giardini. La coppa è tenacemente stretta tra le mani di Chiellini che la condivide con Mancini e gli altri ma senza mai lasciarla. E Mancini entrando dice: «Dedico questa coppa a tutti gli italiani, in particolare a quelli che risiedono all’estero». Appare Mattarella, emozionato. Parlano Giovanni Malagò, presidente del Coni («sport italiano mai così apprezzato»), il presidente della Figc, Giovanni Gravina («questa Nazionale è l’Italia che vuole ripartire») il presidente della Federtennis, Angelo Binaghi («non eravamo mai riusciti a raggiungere la finale di Wimbledon, lo dobbiamo a Matteo»).
Chiellini si rivolge al capo dello Stato: «Se oggi ci troviamo qui è perché abbiamo condiviso uno dei sentimenti più belli della vita: l’amicizia» e dedica quasi piangendo la vittoria all’amico Davide Astori, scomparso il 4 marzo 2018. Poi parla Mattarella: «L’armonia che vi ha unito è il senso dello sport. Avete pienamente meritato di vincere, ben oltre i rigori, grazie a Gianluca Vialli che ha espresso in tv i sentimenti che tutti noi sentivamo. Complimenti a Donnarumma per essere il miglior giocatore del torneo. Voglio far mio il ricordo di Davide Astori e poi Spinazzola che con le stampelle è riuscito a precedere tutti nella premiazione». Elogia la seconda parata di Donnarumma dell’ultimo rigore. Poi si scherza. I giocatori gli regalano una maglia con “Mattarella” e il numero 10, Insigne ride: «Ma quella è la mia!», qualcuno dal fondo grida. «Mettitela!», il presidente ride.
Poi a Palazzo Chigi dove c’è il presidente del Consiglio Mario Draghi: «Ci avete fatto emozionare, commuovere, gioire, abbracciare. Io sono sempre stato orgoglioso di essere italiano, ma stavolta abbiamo festeggiato insieme le vostre vittorie e ci avete reso orgogliosi di essere uniti in questa celebrazione in nome dell’Italia. Ogni generazione ha i suoi ricordi: oggi siete voi ad essere entrati nella storia. Lo sport insegna, unisce, è un ascensore sociale, un argine al razzismo ed un elemento di coesione, specie nei momenti difficili». Draghi cerca Donnarumma con lo sguardo e scioglie un inno alle parate. E riceve una maglia numero 10 col suo nome.
E poi, il colpo di scena: tutti in pullman scoperto, di quelli usati per i turisti, con la scritta “Campioni d’Europa”. In pochi minuti via del Corso è un fiume di tricolori, la folla è infinita. Una marcia trionfale voluta dagli Azzurri per ringraziare i tifosi italiani, dopo una trattativa condotta da Bonucci, si va a passo d’uomo in diretta su Rai 1: via del Corso, piazza Venezia, via del Tritone. Sul tetto Chiellini non molla la coppa nemmeno un minuto, poi Mancini, e tutti gli altri. I ragazzi avviano le ole, abbassandosi e alzando braccia e coppa al cielo. Finalmente in albergo, ci sono le famiglie, festa grande fino a tardi. Per dirla con Draghi, sono davvero entrati nella Storia.
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