Facciamo squadra: vacciniamoci
di MARCO BUTICCHI
La lettera delta è la quarta dell’alfabeto greco. Dopo di lei ce ne sono altre venti. Mi auguro che questo maledetto virus non le percorra tutte ma, viste le sue capacità d’evoluzione, temo che ci aspettino tempi non facili. Il Presidente Macron ha detto chiaramente che fare ai suoi: rinnovare quelle precauzioni che si andavano perdendo. Ma, soprattutto, obbligare alla vaccinazione i dissenzienti che operano in campi sensibili. Ancora non sappiamo come l’Italia reagirà alla nuova avanzata pandemica. Ma, se davvero l’unica via d’uscita risiede nel vaccino, vacciniamoci. Tutti, senza esitazione. Con le paure legittime di ciascuno ma, vi assicuro per averlo provato sulla mia pelle e su quella dei miei cari, contrarre il virus fa ben più paura del più pernicioso tra gli antidoti.
Bene ha fatto il presidente francese a levare gli scudi contro l’avanzata del menefreghismo no-vax: ormai si prende al volo il treno del dissenso, aspettando che la devozione degli altri, alla fine, porti benefici anche a chi si rifiuta di proteggere sé stesso e la collettività. Vorrei porre l’accento proprio sulla collettività: un soggetto non vaccinato è come un proiettile innescato, specie se opera in una scuola, in un ospedale, in una casa di riposo.
La collettività non può correre il rischio ricadere nell’ennesima conta dei morti. Soprattutto adesso che un modo per arrestare l’avanzata del contagio esiste, checché ne dicano i novelli terrapiattisti no-vax. Anzi, chi afferma che la terra sia un disco piatto almeno non gioca con la pelle di chi gli sta vicino e induce a rispondere alle sue affermazioni con colorite battute. Il ritorno di una nuova ondata pandemica fa solo paura per la salute, per l’economia e per la stabilità sociale.
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