Covid, l’allerta dell’Oms: “Rischio di varianti più pericolose” | Picco di casi in Gran Bretagna

L’efficacia dei vaccini – Attualmente, rassicura però l’Ema, un ciclo completo dei quattro vaccini anti-Covid disponibili fornisce comunque “un’alta protezione” contro tutte le varianti in circolazione, inclusa la Delta, soprattutto contro la malattia grave e l’ospedalizzazione. Una conferma ulteriore arriva anche dalla pubblicazione sulla rivista New England Journal of Medicine dei dati che confermano l’efficacia del monodose Johnson&Johnson contro la variante Delta e la durata della risposta immunitaria per almeno otto mesi. A fronte di vaccini efficaci, è dunque estremamente importante immunizzare il maggior numero possibile di persone in Europa. Leggi Anche

Moderna tra 12 e 17 anni e il nodo terza dose – L’Agenzia Ue sta inoltre valutando la richiesta di estendere l’uso del vaccino Spikevax di Moderna ai giovani tra i 12 e i 17 anni – vaccinabili al momento solo con l’immunizzante Pfizer – e una decisione è attesa alla fine della prossima settimana. Quanto a una eventuale terza dose, “è ora troppo presto per confermare se e quando sarà necessaria una dose di richiamo, perché non ci sono ancora sufficienti dati dalle campagne vaccinali e dagli studi in corso per capire quanto durerà la protezione del vaccino”, chiarisce il responsabile Ema della strategia sui vaccini, Marco Cavaleri.

Le vaccinazioni in Italia – Intanto procede la campagna vaccinale in Italia. Ma con un “tallone d’Achille” rappresentato, rileva la Fondazione Gimbe nel suo monitoraggio settimanale, dagli oltre 4,7 milioni di over 60 a rischio di malattia grave non coperti dalla doppia dose. Di questi, 2,2 milioni (12,4%) non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose di vaccino con rilevanti differenze regionali (dal 21,8% della Sicilia al 7,2% della Puglia), mentre 2,55 milioni (14,2%) devono completare il ciclo dopo la prima dose. Ma “per determinare il controllo dell’epidemia dovremmo probabilmente superare l’80% di copertura vaccinale”, ricorda Gianni Rezza, direttore della Prevenzione del ministero della Salute.

Giro di vite in Austria – Intanto l’Austria prepara un giro di vite per frenare una nuova diffusione del coronavirus. Il pacchetto di misure proposto dal ministro alla Salute, Wolfgang Mueckstein, prevede tra le altre cose il green pass solo dopo la seconda dose, l’accesso alle discoteche e ai locali notturni solo per i vaccinati. Si torna anche a parlare di “più controlli ai confini” e nei ristoranti e di obbligo di tampone per chi rientra da zone a rischio. Vengono sospese le liberalizzazioni annunciate per il 22 luglio, come lo stop delle mascherine nei negozi. La variante Delta rappresenta ormai il 90% dei nuovi casi. “Dobbiamo reagire in fretta”, dichiara il ministro Mueckstein.

TGCOM

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