Ischinger: “Berlino ha perso credibilità per il Nord Stream 2”
ALBERTO SIMONI
«Mi mancherà ai summit internazionali». Joe Biden ha reso così omaggio, ricevendola nello Studio Ovale, ad Angela Merkel. L’era della Cancelliera si sta esaurendo e con l’incontro alla Casa Bianca di giovedì sono quattro i presidenti che la leader della Cdu ha incrociato nella sua lunga carriera. Wolfgang Ischinger, animatore della Conferenza sulla Sicurezza di Monaco e grande tessitore dei rapporti transatlantici per mestiere e vocazione, era l’ambasciatore tedesco negli Usa quando Merkel venne eletta nel 2005.
Ambasciatore, è stato solo un incontro d’addio? O c’è dell’altro?
«La missione aveva una doppia valenza: c’è l’aspetto del saluto finale, e per Merkel essere stata la prima leader europea ricevuta alla Casa Bianca ha un significato speciale. Ma l’incontro ha mandato un altro preciso messaggio». Quale?
«Che le nuove relazioni fra Usa e Germania e fra Stati Uniti e Ue dopo quattro anni difficili con Trump sono riprese».
Ci sono però tanti nodi ancora irrisolti. Su tutti il Nord Stream 2.
«Resta un tema divisivo, un fardello per la credibilità tedesca e per la nostra politica estera. E questo crea un problema evidente con gli Stati Uniti. Comunque Berlino e Washington concordano che a rimetterci non dovrà essere l’Ucraina».
C’è stato un errore nella gestione del Nord Stream 2?
«Bisognava agire prima, chiudere la questione prima che diventasse un nodo politico».
Ovvero?
«Oggi non è più sostenibile considerare il Nord Stream 2 una vicenda puramente commerciale. È invece una questione geopolitica. E a farla scattare è stato Putin».
Quando?
«Da tempo, ma qualche settimana fa parlando al forum di San Pietroburgo, Putin ha detto che se l’Ucraina si comporterà bene, potrà continuare a gestire il flusso di gas. Questo sposta nettamente la questione da commerciale a politica e smaschera l’atteggiamento aggressivo che ha assunto il Cremlino su tutta una serie di temi: pensiamo a Navalny, al sostegno alla Bielorussia, alle esecuzioni di oppositori russi nel cuore di Berlino. Il clima politico è cambiato, impossibile per tutti ignorare le implicazioni. E infatti i Paesi dell’Est sono molto critici».
Merkel vorrebbe un bilaterale con Putin a livello Ue, la sua linea – condivisa da Macron -è stata però rigettata. Hanno ragione i detrattori?
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