Lo spettro della quarta ondata sull’estate, adesso tornano a crescere anche i ricoveri
Luca Monticelli
Lo spettro della quarta ondata incombe sull’estate. Il virus continua a correre spinto dalla variante Delta: 3.121 sono i positivi ai test Covid secondo i dati diffusi ieri dal ministero della Salute, contro i 2.898 del giorno precedente. Salgono a 13 le vittime e il tasso di positività si attesta all’1,3%. Il saldo tra entrate e uscite in terapia intensiva aumenta solo di uno, ma la crescita dura da tre giorni consecutivi e i pazienti ricoverati sono 162. Nei reparti ordinari arrivano a 1.111, ossia 23 in più.
Il pressing delle regioni
Dati che spaventano gli italiani, tanto che le stime della Federazione delle imprese di viaggio segnano un crollo del 50% delle prenotazioni per le vacanze e un boom di cancellazioni. Per Coldiretti meno di un milione e mezzo di connazionali si spingerà fuori dai confini, visto che dalla Grecia alla Spagna rimbalzano notizie sulle nuove restrizioni messe in campo. Le regioni vanno in pressing sul governo auspicando un cambiamento dei criteri per restare in zona bianca, vogliono legare il numero dei casi a quello dei letti occupati negli ospedali. Per finire in zona gialla, oltre a superare i 50 contagi ogni 100 mila abitanti, il ministro Roberto Speranza ha individuato due limiti: il 5% dei posti occupati in terapia intensiva e il 10% nei reparti di medicina. Le regioni chiedono il doppio e sperano in un accordo a metà strada. Capitolo green pass: la partita è tutta politica e martedì dovrebbe tenersi una cabina di regia governo-maggioranza. La tabella di marcia prevede tra mercoledì e giovedì la riunione allargata con gli enti locali e poi il varo del decreto con le misure che scatteranno dal primo agosto. Il dibattito per estendere la certificazione verde nei bar e ristoranti resta aperto, ma si fa largo l’ipotesi di richiederla solo nelle zone arancioni e rosse. Filtrano già possibili sanzioni ai gestori- chiusura per 5 giorni – e multe ai clienti fino a 400 euro, tuttavia non è chiaro chi debba vigilare. Il green pass all’italiana dovrebbe valere per teatri, cinema, musei, concerti e discoteche, queste ultime quando riapriranno. E poi per piscine, palestre, stadi, aerei, treni e trasporti a lunga percorrenza, esclusi bus e metropolitane.
La sfida dei governatori a contenere la circolazione del virus e immunizzare i milioni di persone che mancano all’appello, partendo da quei due milioni e 400 mila over 60 fuori dai radar della campagna vaccinale, passa da queste misure e da altre in preparazione.
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