Il nuovo statuto M5S incorona Conte: “Pieni poteri politici”
Ilario Lombardo
ROMA. «Insieme, ora». Giuseppe Conte conclude il video di presentazione del nuovo Statuto con uno slogan che però è qualcosa di più dello slogan che userà nel suo tour «in giro per l’Italia», qualcosa di più di un appello all’unità dei 5 Stelle stremati dalle guerre interne e al coinvolgimento di tutta la comunità del Movimento rimasto per oltre un anno e mezzo senza leader. «Insieme» era uno dei nomi, quello più appetibile, del partito che l’ex premier aveva pronto sul tavolo se la rottura con Beppe Grillo non si fosse sanata.
Inutile riavvolgere il nastro. « Sono stati mesi difficili – ammette l’avvocato – Abbiamo superato momenti di stanchezza. Ma ora possiamo ripartire con il vento delle battaglie che verranno». Il M5S di Conte nasce sulle ceneri della battaglia con il suo fondatore. Lo eredita e lo trasforma a partire dalla prima sede fisica della sua storia, a Roma, in via di Campo Marzio, a due passi dalla Camera. Ma il cambiamento è anche nel simbolo e nel significato delle 5 Stelle. Quando Grillo e Gianroberto Casaleggio crearono il Movimento le stelle rappresentavano: Acqua, Ambiente, Trasporti, Connettività, Sviluppo. Ora l’orizzonte del nuovo M5S è costellato da Beni comuni, Ecologia integrale, Giustizia sociale, Innovazione tecnologica ed Economia eco-sociale di mercato. Allo stesso modo il logo aumenta la tonalità del rosso, a indicare la chiara collocazione a sinistra. Cambia il vestito e cambia il sito. Lo Statuto si voterà su Movimento5Stelle.eu, tramite la piattaforma SkyVote, il 2 e 3 agosto. La seconda convocazione dell’assemblea degli iscritti, per raggiungere il quorum necessario, sarà il 5 e 6 agosto. Niente più Rousseau e Davide Casaleggio. Per trovare il senso della dura lite con Grillo e i suoi avvocati, bisogna andare all’articolo dello Statuto sui poteri del leader. Conte non sarà più «capo politico», ma «presidente», «unico titolare e responsabile della determinazione e dell’attuazione dell’indirizzo politico del M5S». In quell’«unico» c’è tutto il mese di botta e risposta con Grillo. Il presidente sarà «il rappresentante politico del M5S in tutte le sedi», propone uno o più vicepresidenti all’assemblea, indica gli incarichi e le assunzioni, presiede il Consiglio nazionale ed è responsabile del simbolo per tutte le sfide elettorali. Inoltre, altro nodo che è stato del contendere, «coordina la comunicazione del M5S e degli eletti».
Conte conferma che la separazione tra il ruolo politico e il ruolo di garanzia del comico sarà “totale”. Il garante resterà «il custode dei valori fondamentali dell’azione politica del M5S». Un passaggio che rimane tale e quale, come chiedeva Grillo, a quello del vecchio Statuto. Sarà il garante a mantenere «il potere di interpretazione autentica, non sindacabile, delle norme dello Statuto». Proporrà i tre nomi, da votare sulla rete, del Comitato di garanzia che avrà la facoltà di deliberare all’unanimità la sfiducia anche del leader, «condizionata alla conferma dell’assemblea». E per appassionati di duelli passati e futuri è confermato che nel Comitato di garanzia ci sarà, per volontà di Grillo, l’ex capo politico Luigi Di Maio.
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