L’ultima idea a sinistra. Parte la raccolta firme per il sì alla patrimoniale

Paolo Bracalini

Mentre il centrodestra e i Radicali raccolgono firme per riformare la giustizia, a sinistra le raccolgono per la patrimoniale. Un chiodo fisso da quelle parti, insieme alla tassa di successione, in nome del principio per cui «anche i ricchi devono piangere» (un vecchio slogan di Rifondazione Comunista). La sinistra parlamentare, compreso un pezzo del Pd, aveva provato a infilare la patrimoniale nell’ultima legge di bilancio, con un emendamento firmato da Fratoianni (Sinistra Italiana) e Orfini (Pd), più un altro di Leu sempre con lo stesso obiettivo, tentativi entrambi finiti nel nulla. Con l’arrivo di Draghi poi per il partito della patrimoniale non è andata meglio. L’ex presidente della Bce, ogni volta che gli è stato chiesto un parere sull’ipotesi di introdurre nuove tasse, ha sempre risposto che «questo non è il momento di prendere soldi dai cittadini ma di darli».

Ma siccome quella di tassare i «ricchi», per rendere così giustizia ai più poveri, è un ideale eterno, gli alfieri della patrimoniale non si sono certo dati per vinti. E infatti hanno lanciato una raccolta firme, organizzata da Sinistra Italiana. A guidare le operazioni c’è il suo segretario nazionale nonchè deputato, Nicola Fratoianni, allievo di Nichi Vendola. «Anche in questo fine settimana di luglio, saranno molti nel Paese i tavoli di raccolta delle firme per la proposta di legge di iniziativa popolare sulla patrimoniale che abbiamo lanciato. E succede pure che ai nostri banchetti per la Next Generation Tax arrivino militanti e dirigenti del Partito Democratico e del M5S a firmare».

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