Conservatore, anarchico, italiano. Montanelli resta il migliore di noi
Montanelli fondò il Giornale proprio per difendere quella borghesia che i borghesi alla Carandini volevano distruggere. Nel difenderla difese anche una certa idea dell’Italia per come dall’Unità in avanti era venuta delineandosi. Un’Italia fragile, frutto di compromessi non sempre esemplari, e però verace, vogliosa d fare, ricca di potenzialità, ansiosa di ripartire. Nel loro snobismo e strabismo demagogico-ideologico i liberal-borghesi in salsa Carandini liquidarono quella che per loro era la media e piccola borghesia restia al sole dell’avvenire proletario, come «italiani alle vongole»: non avevano nerbo insomma, né ideali di palingenesi Il problema è che, anche qui, i vongolari erano loro, sensibili a ogni seduzione, statalisti nemici dell’imprenditoria privata, Bel Ami del giornalismo che si impancavano a maestrini della morale pubblica
Saremo anche un Paese senza memoria, ma quei singoli che ancora la conservano ricordano in quale clima ideologico nacque l’avventura del Giornale, dopo la cacciata del suo fondatore dal Corriere della sera, trasformato in gazzetta sudamericana, i salotti della Milano bene che brindarono alla sua gambizzazione da parte delle Bierre, il Corsera stesso che ne relegò il ferimento in una riga di sommario, lo sterminato proliferare editorial-politico di terzomondismo, teologia della liberazione, paradisi socialisti, piani quinquennali, internazionalismo e, in sovrappiù, borghesi, carogne e fascisti uniti nell’identico significato e nel medesimo ludibrio
A vent’anni dalla morte di Montanelli, purtroppo non è cambiato niente nonostante sia cambiato tutto. Resta quell’Italia dei loro, fallimentare nei risultati e però egemone per cooptazione, per abitudine al potere, per il cinismo disinvolto con cui fa il mea culpa e poi procede di nuovo a crogiolarsi nel suo sentirsi migliore, «diversa» Resta dall’altra parte quell’Italia di noi di cui Montanelli è il miglior rappresentante, anarchico per indole, conservatore per convinzioni, italiano, nonostante tutto e tutti, per scelta.
IL GIORNALE
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