Patto Conte-Letta sulla prescrizione, ma Draghi non si fida e chiede lealtà
In realtà le uniche soluzioni possibili sono quelle impossibili, che mettano d’accordo tutti, da Forza Italia ai 5 Stelle. È lo scenario che Draghi delineerà a Conte: il pantano potrebbe rinviare l’approvazione a data da destinarsi, e lo slittamento – altra ipotesi a cui lavorano Partito democratico e Movimento – è l’esito peggiore per il premier. Il capo del governo non si fida. Vuole capire fino a che punto è disposto a spingersi Conte. Se, cioè, si accontenterà di poche modifiche di facciata (per esempio la diversificazione dei tempi in base ai reati) o se davvero è intenzionato a votare contro o ad astenersi, rimanendo comunque al governo ma creando un precedente inaccettabile per il banchiere. La legge passerebbe comunque, ma Draghi potrebbe tornare a minacciare le dimissioni, come ha già fatto con i ministri 5 Stelle per convincerli a dire sì. Sempre che non decida di sfidare a sua volta Conte, mettendo la fiducia sul testo.
LA STAMPA
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