Vaccini, immunizzata la metà degli italiani: è scontro sull’obbligo per i docenti
Salvini: «A Letta il caldo fa male»
Il numero uno della Lega non incassa. Anzi restituisce l’affondo. «A qualcuno abituato a vivere a Parigi il caldo fa brutti scherzi. Non rido e non scherzo. Obbligare a vaccinarsi studenti di 13 o 14 anni o gli insegnanti non è da Paese libero». Mentre la campagna vaccinale va avanti non senza differenze e difficoltà, il tema è raggiungere chi si sottrae alla chiamata. Che lo faccia per convinzione, perché crede di non correre rischi o solo perché pensa alle vacanze.
La campagna vaccinale: 50 per cento degli italiani immunizzati
Il punto è che la difesa contro la variante Delta e contro il rischio che un contagio esponenziale paralizzi il Paese, è accelerare sull’immunizzazione di massa. Con oltre la metà degli italiani vaccinabili che hanno completato il ciclo (27 milioni e 300 mila, pari al 50 per cento degli over 12, e al 46% del totale) e 500 mila ultrasessantenni raggiunti in pochi giorni (ma ce ne sono ancora 2 milioni da intercettare), inevitabile guardare ai giovani e a chi condivide con loro la quotidianità, come i docenti. Sono peraltro i ragazzi, secondo i numeri dell’Istituto superiore di sanità, i vettori formidabili di questo ceppo del Covid. E nelle fasce d’età tra i 12 e i 39 anni c’è la gran parte dei non vaccinati.
Il monito di Speranza. D’accorso sui vaccini Renzi e Conte
Ad assumersi il compito di lanciare un monito all’unità è il ministro della Salute, Roberto Speranza: «Sui vaccini non sono ammissibili ambiguità da parte di nessuna forza politica. Dalla campagna di vaccinazione dipende la ripartenza e il futuro del Paese». Allineato, per una volta, alla posizione del segretario dem e all’opposto di Salvini, si trova Matteo Renzi. «Dire no ai vaccini per gli under 40 è una follia — sostiene —. Il Covid è poco più di un’influenza per chi è vaccinato». Anche Giuseppe Conte, leader in pectore del M5S, parla di vaccini come «unico antidoto per proteggere il tessuto economico e sociale».
Il ministro Bianchi: «Valutiamo l’obbligo vaccinale dei prof»
Ma bastano le parole del ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, per riaccendere la miccia: «Discuteremo collegialmente di obbligo vaccinale per gli insegnanti, questa settimana in Consiglio dei ministri». Per Salvini l’ipotesi è irricevibile. «Va messa in sicurezza la popolazione dai 60 in su — riepiloga — da 40 a 59 scelgano i cittadini, ai giovani il vaccino non serve. Se entro settembre si stima il 90% di copertura volontaria fra gli insegnanti, che senso ha parlare di obblighi o licenziamenti a scuola? Non è da Paese libero».
Meloni: «Io mi vaccino, ma ho dubbi su immunizzare i bambini»
Al fianco di Salvini, nonostante gli ultimi dissapori, si schiera Giorgia Meloniche però è al di fuori del perimetro del governo. Come il collega segretario leghista («Mi vaccinerò ad agosto», aveva detto), assicura: «Ho detto che mi vaccino e lo farò. Se avessi deciso di non vaccinarmi lo avrei già dichiarato». Ma «sul vaccinare i bambini mi permetto di avere dei dubbi». La leader di Fratelli d’Italia chiede chiarezza. «Se il vaccino non è efficace per fermare la circolazione del virus ma è efficace per fermare l’aggravarsi della malattia, fondamentale è raggiungere le categorie a rischio. Parliamo di bambini, ma abbiamo più di due milioni di over 60 non vaccinati, che rischiano la terapia intensiva e la morte».
Il vicesindaco no vax e il contagio che continua a salire
Ci sarebbero molte ragioni per invocare una valutazione pacata, mentre un vicesindaco della provincia di Torino, associa, attraverso un’immagine di Auschwitz, la discriminazione dei non vaccinati alla persecuzione degli ebrei, finendo al centro delle polemiche. E intanto i contagi crescono, almeno in proporzione rispetto ai tamponi: i 2.072 nuovi casi rilevati di domenica sono sì meno del giorno prima, ma con meno test effettuati. Il tasso di positività sale al 2,3%. Sono 7 i morti, crescono, anche se di poco, i ricoverati.
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