Green pass obbligatorio in Italia per viaggi, ristoranti, sport e cinema: domani il nuovo decreto
Green pass obbligatorio
Nel documento approvato dai presidenti di Regione si ritiene «indispensabile che l’utilizzo delle certificazioni verdi sia esteso, a prescindere dal contesto epidemiologico territoriale di riferimento, alle seguenti attività: grandi eventi sportivi e di spettacolo, discoteche, fiere e congressi». È il via libera atteso dal governo che oggi inserirà nell’elenco anche i treni a lunga percorrenza, gli aerei e le navi. Servirà il certificato pure per i ristoranti al chiuso, ma è probabile che basterà soltanto la prima dose di vaccino.
Cinema e teatri
L’obbligo di green pass serve a tenere aperte le attività, ma anche a consentire una capienza maggiore nei luoghi al chiuso. Al cinema e al teatro bisognerà presentarlo all’ingresso, ma non sarà indispensabile occupare i posti alternati e le sale potranno essere riempite.
Vaccini a scuola
La norma che regola l’eventuale obbligo vaccinale per la scuola non sarà inserita nel prossimo decreto legge. La discussione interna al governo è ancora in corso, su questo argomento si attende il parere del Comitato tecnico scientifico. Intanto i governatori hanno chiesto al governo di «raccomandare la vaccinazione per il personale scolastico e universitario, sia docente che tecnico-amministrativo», ma soprattutto di « prevedere che in caso di focolai a scuola possa seguire le lezioni in presenza soltanto chi ha il green pass».
Confindustria
Fa discutere, anche se al momento non risulta tra i dossier aperti dal governo, la proposta — inviata via mail dal direttore generale di Confindustria Francesca Mariotti ai direttori del settore industriale e svelata da Il Tempo— di «chiedere la presentazione del green pass ai dipendenti che, nel caso non lo abbiano, potrebbero essere spostati ad altra mansione o essere sospesi, con impatto anche sulla retribuzione».
Stato di emergenza
Certamente potrà continuare il regime di smart working: è stata infatti decisa la proroga dello stato di emergenza in scadenza il 31 luglio. Inizialmente si era pensato a un rinvio di tre mesi, ma la risalita della curva epidemiologica sembra aver convinto il governo ad arrivare al 31 dicembre. E gestire con procedura d’urgenza la riapertura delle scuole, le elezioni amministrative e la campagna vaccinale che difficilmente potrà portare all’immunità di gregge a fine settembre, come era stato annunciato
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