Politici e vaccino: da Salvini e Meloni a Letta, Renzi e Grillo. Chi lo ha fatto e chi non lo farà

di Giuseppe Alberto Falci e Fabio Savelli

Le foto del premier, di ministri e parlamentari in coda per la dose. Salvini e Meloni non l’hanno ancora fatta. E Grillo non si esprime

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In Senato Andrea Marcucci, ex capogruppo del Pd, fa la sua proposta: «Sul fatto di essere vaccinati abbiamo il dovere di essere da esempio, chiedo alla presidenza un intervento ai questori sulle nuove regole, anche in vista della green card». Mentre Marcucci parla, Ignazio La Russa presiede l’assemblea di Palazzo Madama. Il colonnello di Giorgia Meloni in Senato gli risponde dallo scranno più alto: «Io le dico che sono vaccinato, a caldo la mia idea sarebbe di mettere i non vaccinati nella parte alta dell’emiciclo, con la mascherina e distanziati». E se tutto questo succede nel corso di una seduta parlamentare, dentro e fuori il palazzo si discute su quanti politici risultano essere immunizzati. E su quanti ancora si mostrano dubbiosi. Alcuni procrastinano la decisione di effettuare l’iniezione a data da destinarsi, anche per ammiccare al mondo no Vax.

Gli scettici

Claudio Borghi, euroscettico del leghismo, prende di mira i cronisti che lo incalzano: «Terzo giornalista che chiama per sapere se sono vaccinato. Perché questi eroi la prossima volta che intervistano un LGBT non gli chiedono se è sieropositivo e se fa profilassi?». Si sfoga: «Stiamo andando verso una deriva pericolosa. Sto vedendo nascere le stesse dinamiche mosse contro gli ebrei». Ma alla fine Borghi si è vaccinato? Risposta inevasa. Gianluigi Paragone, ex grillino, oggi senatore del Misto, è netto: «Non mi vaccino. Ho avuto il Covid, la memoria degli anticorpi non me la dà un atto burocratico». In casa leghista altri indecisi. Come Massimiliano Romeo, capogruppo in Senato della Lega. O ancora, Simone Pillon che la mette così: «Mi fa piacere che tutti siate attenti alla mia salute. Mi sono riservato di valutare la cosa assieme al mio medico». Posizione non dissimile per Giovanbattista Fazzolari, senatore meloniano: «Penso che un cittadino non sia tenuto a rendere nota la cartella clinica».

Nel governo

Poi certo ci sono i vaccinati. Mario Draghi ha completato le due dosi un mese fa. Come del resto il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e il titolare dell’Economia Daniele Franco. Mariastella Gelmini ha completato il ciclo con Pfizer la scorsa settimana. Giancarlo Giorgetti ha fatto Moderna. Come il collega di partito Massimo Garavaglia, ministro del Turismo. Mara Carfagna, ministro del Sud, è a metà del percorso, farà la seconda dose fra 7 giorni. Marta Cartabia ha preferito il monodose J&J quando era ancora possibile. Il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, due dosi alla Spezia, dove vive. Vittorio Colao, alla transizione digitale, in ossequio alla sua cifra di innovatore ha il Green Pass sull’app Io. Renato Brunetta, alla pubblica amministrazione, è immunizzato e tifa per l’estensione del Green Pass ove possibile. Domani in Consiglio dei ministri forse si parlerà dell’obbligo vaccinale per il personale scolastico. Maggioranza bulgara per i sì-vax.

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