Covid, il ministero: unica dose entro 6-12 mesi ai guariti | Restrizioni, governo e Regioni trattano sui nuovi parametri
E’ possibile considerare la somministrazione di un’unica dose di vaccino nei soggetti guariti dal Covid (decorsa in maniera sintomatica o asintomatica), “purché la vaccinazione venga eseguita preferibilmente entro i sei mesi dalla stessa e comunque non oltre 12 mesi dalla guarigione“. E’ quanto si legge in una nuova circolare del ministero della Salute. Intanto governo e Regioni trattano sui nuovi parametri per le misure di contenimento.
Non raccomandati test sugli anticorpi prima del vaccino – Il testo, firmato dal direttore generale della Prevenzione Gianni Rezza, riprende inoltre alcune raccomandazioni dell’Oms. Gli esperti non raccomandano, “ai fini del processo decisionale vaccinale”, l’esecuzione di test sierologici “volti a individuare la risposta anticorpale nei confronti del virus”.
Doppia dose per guariti ma immunodepressi – Per quanto riguarda invece i soggetti con condizioni di immunodeficienza, “primitiva o secondaria a trattamenti farmacologici, in caso di pregressa infezione da coronavirus, resta valida la raccomandazione di proseguire con la schedula vaccinale completa prevista”, si legge ancora nella circolare.
Nuovi parametri, scuola e Green Pass – Il governo punta intanto ad abbassare le soglie di occupazione di terapie intensive e reparti ordinari rispetto a quelle indicate dalle Regioni tra il 10 e 15%. Queste ultime ufficializzano la proposta delle nuove soglie: si resta in zona bianca se l’occupazione delle terapie intensive non supera il 20% e quella dei reparti ordinari non supera il 30%. Giovedì è previsto l’incontro, poi il Cdm anche per il Green Pass e si va verso la proroga dello stato d’emergenza che scade il 31 luglio. I presidi si dicono favorevoli l’obbligo vaccinale a scuola, ipotesi di inserire il Green pass in caso di focolai. Sul certificato vaccinale per il lavoro proposto da Confindustria monta però la protesta dei sindacati.
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