Scuola, il pressing dei presidi: i professori devono vaccinarsi
Come fanno negli Usa
Guardando oltre frontiera la questione dell’obbligo vaccinale non è tra le misure consigliate: l’America Academy of Pediatrics ha messo tra le indicazioni per tornare in classe la mascherina per tutti, bambini sopra i 2 anni, ragazzi, insegnanti e staff, indipendentemente dal vaccino. «Combinare diversi tipi di protezione, dal vaccino alle mascherine, all’igiene delle mani renderà la scuola in presenza sicura e possibile», scrivono gli esperti Usa in un documento che non è molto dissimile dalle raccomandazioni del Cts, pubblicate la settimana scorsa: prevedono l’uso di mascherine e l’adozione delle altre misure, consentendo di ridurre il distanziamento dove non sia strutturalmente possibile. Per gli insegnanti raccomandano il green pass per garantire un monitoraggio dei rischi.
Il caso Campania
In attesa delle decisioni sugli insegnanti, che tra l’altro non riguarderebbero la sua regione dove sono già tutti vaccinati, il presidente della Campania Enzo De Luca manda un vero e proprio ultimatum ai ragazzi: «È evidente che il mancato raggiungimento della soglia del 70 per cento (la scorsa settimana aveva parlato dell’80 per cento,ndr) di immunizzazioni obbligherebbe le direzioni scolastiche a mantenere il doppio regime: studenti vaccinati in presenza, e didattica a distanza per chi non lo è». In Campania oltre il trenta per cento dei 12-19enni è già stato vaccinato con la prima dose, un dato più alto della media nazionale che è intorno al 25 per cento.
Il metodo francese
Se l’ultimatum di De Luca fa parte di una strategia di persuasione, riapre comunque il dibattito sugli studenti. La conferenza delle Regioni consiglia di dividere tra studenti vaccinati e non vaccinati nel caso di focolai e quarantene: i primi a scuola, gli altri in Dad. Dalla Francia viene un’indicazione diversa: il premier Jean Castex ha già annunciato che «non ci sarà l’obbligo del pass sanitario nelle scuole. Tutti in classe».
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