Salvini: «Draghi? Sono rimasto male. Io vaccinato per scelta, non voglio imporre nulla»
È quello che pensa chi scende in piazza e parla di dittatura sanitaria.
«Ma
guardi che chi manifesta non è No Vax. Conosco tanta gente che è
vaccinata che si oppone alle restrizioni e che invoca la libertà di
scelta. Mercoledì a Roma saranno in tanti a far sentire la loro voce.
Non vedo che male facciano. Di certo non sarò io a ghettizzarli. E
altrettanto sicuramente non voglio vivere in una nuova Unione
Sovietica».
È sempre convinto che i giovani non debbano essere vaccinati?
«Gli
scienziati e i governi inglese e tedesco sconsigliano il vaccino sotto i
18 anni. E ricordo che in Italia per il Covid è morto un solo ragazzo
sotto i 20 anni. Poi, se il presidente Draghi vuole imporre l’obbligo
vaccinale vada in Parlamento e vedremo. Io non sono d’accordo».
Pensa che succederà?
«Non
succederà mai. Noi dobbiamo far crescere il Paese, non perdere tempo.
Esaurite le parentesi Zan, Fornero, Ius soli, è ora di tornare a
lavorare».
Anche il generale Francesco Figliuolo vuole la vaccinazione per i giovani.
«Ho
una grande considerazione nei suoi confronti, ma le rivelo che gli ho
scritto manifestandogli il mio dissenso e allegandogli il parere di
scienziati di chiara fama. Lui mi ha risposto assicurandomi che avrebbe
approfondito. Vediamo…».
Ha fatto bene il premier a porre la questione di fiducia sulla riforma Cartabia?
«Il
presidente vada avanti. Io le cose le dico in faccia. Certo, la riforma
è solo un primo passo, serve molto di più per cambiare la giustizia. Ma
proprio per questo noi stiamo raccogliendo le firme per sei
referendum».
I 5 Stelle hanno presentato un migliaio di emendamenti. Sarà il caos?
«Non credo. Entro la fine della prossima settimana la riforma deve essere licenziata dal Parlamento».
Non crede alle «minacce» di Giuseppe Conte.
«Contano meno di zero. La metà dei grillini vuole solo tirare a campare».
Ma l’ex premier non è il nuovo leader dei 5 Stelle?
«Se dice “usciamo dal governo”, restano solo lui e Rocco Casalino».
Sul ddl Zan la vostra tattica ostruzionistica ha pagato. Sta per slittare tutto a fine estate.
«Noi l’abbiamo detto: ritiriamo tutti gli emendamenti se si modificano i tre articoli come ha richiesto anche il Santo Padre. Decida Letta cosa vuole. Se rimane fermo sulle posizioni attuali e preferisce dare retta a Fedez,il ddl non vedrà mai la luce. E lo considero un peccato».
Veniamo al caso Voghera. Lei si è precipitato a difendere l’assessore leghista che ha esploso il colpo di pistola fatale. Non ha avuto fretta?
«Io non condanno né assolvo nessuno. Ho solo detto che potremmo essere in presenza di un caso di legittima difesa. Del resto, dal video è emerso che l’assessore è stato aggredito».
Ma è presto per tirare conclusioni.
«Per
carità. Osservo solo che tante volte l’eccesso colposo di legittima
difesa, l’ipotesi di reato per cui è stata aperta un’inchiesta, si
risolve in una legittima difesa».
Le pare normale che un assessore giri con una pistola carica? Il poliziotto lo faceva prima, ora fa un altro mestiere.
«In
Italia ci sono un milione e 300 mila persone che hanno un regolare
porto d’armi per le ragioni più diverse (e io non sono tra questi). Il
rilascio tocca a questura e prefettura, non posso essere io a giudicare
chi ha i requisiti per maneggiare armi».
La vittima non era armata.
«Diciamo che se fosse stato espulso come disposto da tempo ora saremmo qui a parlare d’altro».
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