Zona gialla: le regole e i rischi in Sicilia, Sardegna e Lazio. In arrivo un nuovo decreto per il green pass su treni e aerei

Il «green pass»

Le regole del «green pass» in zona bianca, valgono anche per la zona gialla. Il decreto del 22 luglio ha stabilito che la certificazione verde rilasciata a chi ha ricevuto la prima dose di vaccino negli ultimi 15 giorni, a chi è guarito negli ultimi sei mesi, oppure a chi ha effettuato un tampone con esito negativo nelle 48 precedenti servirà dal 6 agosto per svolgere numerose attività. In particolare deve essere esibita: nei ristoranti e bar al chiuso per il consumo al tavolo; per andare al cinema e a teatro; per partecipare a eventi, congressi e fiere; per frequentare piscine, palestre, centri benessere, circoli sportivi, centri termali, parchi tematici e di divertimento; per giocare nelle sale o nei casinò.

Navi e aerei

Ora il governo vuole allungare la lista. Martedì prossimo sarà la cabina di regia politica — dopo aver consultato gli esperti del Comitato tecnico -scientifico — a dover stabilire da quando imporre il «green pass» per i trasporti a lunga percorrenza. Nell’incontro che si è svolto la scorsa settimana il presidente del Consiglio Mario Draghi ha assicurato al leader della Lega Matteo Salvini che le decisioni saranno prese in accordo dopo aver esaminato i dati. L’orientamento dell’esecutivo era di imporre l’obbligo già dal 6 agosto in modo da evitare — così come accaduto alla fine dell’estate del 2020 — che al rientro degli italiani dalle vacanze, soprattutto dall’estero, la curva epidemiologica salisse velocemente. Salvini è contrario, anche perché — ha spiegato — l’obbligo del «green pass» dagli inizi di agosto rischia di scoraggiare chi deve ancora pianificare le vacanze o provocare annullamenti da parte di chi ha già prenotato, danneggiando così il turismo che invece mostra segni di ripresa. Tutto è stato dunque rinviato proprio per analizzare i dati dei nuovi contagi, ma anche quelli relativi ai vaccini.

Scuola e trasporti

Discussione in corso pure sulla scuola. Entrerà nel decret o il piano del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi che prevede la presenza in classe al 100% degli studenti, mentre è sospesa la scelta sull’eventuale obbligo vaccinale per il personale scolastico. Secondo l’ultimo bollettino 220 mila tra insegnanti e impiegati non sono vaccinati, un numero ritenuto troppo alto per garantire sicurezza ed evitare — così come ha assicurato Draghi — che non si tornerà alla Dad. Il Cts ha ribadito che l’attuale capienza all’80% di autobus e metropolitane non protegge dall’aumento dei contagi, ma le Regioni sono ancora indietro rispetto al potenziamento dei mezzi e dunque sarà necessario trovare una misura che a settembre scongiuri il rischio della didattica a distanza.

CORRIERE.IT

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