Quadarella, splendido bronzo: “Mi sono detta, Simo sta medaglia adesso te la prendi”

GIULIA ZONCA

Il riscatto è di bronzo per Simona Quadarella che si toglie dalle spalle tonnellate di frustrazione e aggiusta l’Olimpiade iniziata male. Persa nei 1500 in cui ha lasciato che i dubbi la divorassero prima dello start e concentrata negli 800 dove si piazza dietro alle due donne dei Giochi Ledecky e Titmus e forse in un altro momento sarebbe persino andata all’attacco del secondo posto, ma quando perdi poi vuoi essere sicura di vincere, di uscirne, di respirare e di sorridere. E qualsiasi medaglia olimpica è un successo. 

«Una gara di testa, gestita bene. Mi sono detta: Simo sto podio te lo prendi perché questi dovevano essere i tuoi Giochi e non li butti». La gastroenterite patita due settimane prima della partenza l’ha provata «non tanto e non solo i due giorni da schifo e i 3 chili persi ma tutte le sicurezze evaporate, quando hanno posticipato la data del biglietto aereo mi è sembrato di non avere più speranze».

Ammette che è per questo e non per l’eventuale debolezza causata dal virus, che è entrata in gara sopraffatta nei 1500, poi ha visto Gregorio Paltrinieri e tutto è cambiato. «Mi ha esaltato, mi ha messo i brividi. Il mio allenatore mi ha guardato e mi ha detto: Ecco, queste sono le palle, tu che vuoi fare?». Lo ha dimostrato con la terza piazza di un podio pesantissimo.  Medagliata nella distanza con cui Novella Calligaris ha preso il bronzo nel 1972 e Alessia Filippi ha raggiunto l’argento nel 2008, una specialità di tradizione a cui lei è legata: «Alessia è sempre stata una delle mie atlete preferite, romana come me». L’Olimpiade di Quadarella è stata un rebus che è riuscita a decifrare solo all’ultima occasione: «Le finali al mattino sono state un problema, tutto mi si è presentato un po’ fuori fuoco. Mi aspettavo una competitività diversa, ma credo di aver pagato l’aver fatto sempre tutto bene. Fino a qui quasi percorso netto e poi mi sono trovata a gestire situazioni inedite. Lo schiaffo del quinto posto nella gara che sentivo più mia mi ha svegliato». 

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