Draghi non concede sponde ai partiti, la priorità è la stabilità del sistema

Al di là delle richieste di tutti i partiti di tutelare l’occupazione, tanto per cominciare, «non si parlerà di esuberi, ma di accompagnamenti all’uscita». Dal Mef spiegano che potrebbero essere potenziati alcuni strumenti già oggi a disposizione, che per i prepensionamenti si potrebbe ricorrere al fondo interbancario di garanzia, che verrà attutito l’impatto. Già nel 2016 si diceva che alcune sedi sarebbero state chiuse, quindi un’operazione del genere non può garantire uno status quo. Sarebbe illusorio pensare di conservare la attuale pianta organica. Quindi piedi per terra.

Pressing vissuto con fastidio
Secondo punto, c’è l’impegno e un’interesse a valorizzare un marchio che ha un valore storico ed economico. Si può fare mantenendo il marchio Mps nella rete di sportelli in una parte del territorio. Per compensare gli effetti negativi sull’economia del territorio sono allo studio iniziative, fuori dall’accordo con Unicredit, per incentivare altri campi forti localmente, come quello della farmaceutica. E da ultimo un elemento fatto notare da chi ha voce in capitolo: di fatto non c’è ancora niente, nessun accordo, nessun testo o memorandum. Si lavora su ipotesi e anche questa richiesta pressante di calendarizzazione di audizioni del ministro è vissuta con un fastidio malcelato. Ciò non vuol dire che Franco non andrà, magari più volte, visto che è chiamato in varie sedi parlamentari, ma i partiti dovrebbero dotarsi della virtù della pazienza.

LA STAMPA

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