Il giorno della sinistra: più creativi ma sfavoriti, l’orgoglio dei mancini
«Pare che i mancini siano meno lateralizzati rispetto ai destrimani, e che quindi abbiano un migliore coordinamento tra i due emisferi e maggiori capacità verbali. Si dice siano più creativi, proprio perché hanno maggiori connessioni tra i due emisferi, ma nessuna differenza intellettuale».
E in cosa sono sfavoriti?
«Nella vita pratica perché tutto è progettato per i destrimani, dalle forbici a gran parte degli strumenti chirurgici. La scrittura, in gran parte delle culture, viene svolta da sinistra a destra: quando il mancino scrive, poi passa la mano e sporca il palmo e il foglio e non vede cosa ha appena scritto. È anche dimostrato statisticamente che i mancini abbiano più incidenti, sempre per lo stesso motivo».
Sarà per questo che in passato c’erano tante dicerie sui mancini?
«Come ogni “minoranza”, anche i mancini sono stati considerati fuori dalla “normalità”. Cesare Lombroso aveva indicato l’essere mancino (“teoria del mancinismo”) come una predisposizione all’essere delinquente. Quando c’è qualcosa che ci impaurisce, lo definiamo sinistro. La sinistra era chiamata la mano del diavolo, e, mentre la destra si usa per mangiare e salutare, in Paesi come l’India e l’Indonesia, la sinistra è quella che serve per andare in bagno».
Vantaggi attuali?
«Quando una differenza si conserva nel tempo, ci deve essere qualche vantaggio dal punto di vista dell’evoluzione. Non assoluto, altrimenti presto si arriverebbe al 50%, però sappiamo che per un pugile o un tennista incontrare un mancino, può essere un vero problema». –
LA STAMPA
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