«Incendi, spetta alle Regioni vigilare e intervenire. Causati danni enormi»
di Fiorenza Sarzanini
Curcio, il capo della protezione civile oggi in Calabria: «Misure severe contro i piromani ci sono, bisogna applicarle subito. Cittadini, attenzione ai comportamenti»
«N ei prossimi giorni contiamo di uscire dalla fase di grave emergenza, ma ognuno dovrà fare la propria parte. Lo Stato è impegnato con decine di mezzi e migliaia di uomini però ricordiamoci che la prevenzione e gli interventi contro gli incendi spettano alle Regioni». Non c’è voglia di polemica nelle parole del capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio, ma l’amarezza perché ancora una volta ci sono aree immense deturpate dal fuoco, vittime e danni incalcolabili. Esce dalla riunione convocata d’urgenza per analizzare la situazione con un bollettino ancora drammatico. Oggi Curcio sarà in Calabria, non è escluso che poi decida di andare anche altrove, lì dove il fuoco sta devastando migliaia di ettari di bosco, minacciando i centri abitati. «Andrò personalmente in tutte le zone dove c’è bisogno», conferma.
I sindaci di Sicilia e Calabria dicono che ci sono interi Paesi allo stremo. Quanto ci vorrà ancora?
«Le condizioni del tempo stanno migliorando, se non ci saranno cambiamenti improvvisi dopo Ferragosto dovremmo avere una situazione migliore».
Possibile che ogni anno sia peggio?
«Gli incendi boschivi sono l’ultima fase di una filiera della tenuta del bosco. Una filiera che la legge 353 varata nel 2000 affida alle Regioni. Sono loro a dover provvedere alla tutela del territorio, alla prevenzione e allo spegnimento. La Flotta Aerea Stato interviene quando il danno è già fatto e la situazione già compromessa».
Che cosa state facendo?
«Abbiamo 37 squadre in Sicilia e 20 in Calabria mobilitate dal Nord Italia con due decreti firmati dal presidente del Consiglio dei Ministri. Abbiamo attivato il sistema di protezione civile europeo e oggi, solo in Calabria, hanno operato otto Canadair, cinque nazionali e tre francesi, oltre a elicotteri, mezzi dei vigili del fuoco, del comparto forestale e del volontariato, migliaia di uomini e donne che stanno rischiando la vita e alle quali deve andare il plauso di tutti».
Però non basta.
«Stiamo fronteggiando la crisi, sono in contatto costante con il presidente Draghi proprio per supportare al meglio le situazioni gravi. Ma appena tutto questo sarà finito bisognerà affrontare davvero la realtà. Agire per prevenire».
Che cosa è stato sbagliato?
«Bisogna concentrarsi sulla prevenzione, sulla sorveglianza delle aree e sugli avvistamenti. Presidiare il territorio e investire anche nella tecnologia».
I sindaci parlano di incendi dolosi e alcuni ministri chiedono di aumentare le pene previste. Pensa che sia utile?
«Tutti i deterrenti contro chi colpisce il patrimonio boschivo vanno utilizzati. L’esperienza ci insegna che nella maggior parte dei casi si creano danni gravissimi per interessi spesso minimi».
Credo che non si faccia abbastanza contro i piromani?
«Nell’oristanese abbiamo perso 15 mila ettari, i satelliti ci dicono che in Aspromonte sono già distrutti 4.000 ettari. Io però vorrei ricordare che misure efficaci ci sono già, bisogna applicarle».
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