Asse Pd-M5S-Leu per una legge sul fine vita: “Se il centrodestra non ci sta, avanti da soli”
Federico Capurso
ROMA. La raccolta firme per il referendum sull’eutanasia corre e supera le 400 mila sottoscrizioni. Il traguardo si avvicina e già in primavera gli italiani potrebbero essere chiamati alle urne per rispondere al quesito sulla depenalizzazione dell’omicidio di chi è consenziente. Suonerebbe, tuttavia, come uno schiaffo alla politica, incapace di legiferare su un tema così importante. Per questo, il presidente della Camera Roberto Fico, ha lanciato ieri un appello dalle pagine de La Stampa per chiedere al Parlamento di accelerare, portando in Aula «una legge sul fine vita entro il 2021». Invito che viene raccolto immediatamente dalle forze di centrosinistra, dove si rinsalda l’asse tra Pd, M5S e Leu, con l’appoggio di Italia viva: «L’obiettivo si può centrare», è il coro unanime che arriva da chi ha in mano il dossier. Mentre nel centrodestra si continua a registrare un prudente e ostinato silenzio sul tema: «D’altronde – fanno trapelare da Forza Italia – siamo ostinatamente contrari. Il limite massimo, per noi, è stato fissato dalla legge sul testamento biologico. Oltre non si può andare». Posizione che viene condivisa, e anzi a tratti accentuata, nelle file della Lega e di Fratelli d’Italia.
Nonostante la spaccatura della maggioranza, un passo in avanti arriverà a breve, alla ripresa dei lavori parlamentari. Il 6 settembre scadranno infatti i termini per presentare gli emendamenti al testo base della legge sull’eutanasia, in commissione Giustizia alla Camera. Segno, per il presidente della commissione Mario Perantoni, M5S, che «il Parlamento è in ritardo, ma non paralizzato». Perantoni assicura di «non aver mai mollato la presa, in questi mesi non facili», anche con l’aiuto della presidente della commissione Affari sociali, Marialucia Lorefice. E se non ci saranno «ostacoli o ripensamenti, presto avremo una legge ispirata dalla sentenza della Corte costituzionale, che afferma che una persona malata in modo irreversibile e gravemente sofferente ha il diritto di concludere la propria vita in modo dignitoso». Altrimenti, conclude, «la raccolta di firme per il referendum assumerà un valore ancora maggiore».
Parla di ostacoli e ripensamenti, Perantoni, ben cosciente che tra i banchi del centrosinistra, dietro il voto segreto, potrebbero nascondersi delle posizioni contrarie. Fenomeno, però, difficile da arginare. Ciò che si può superare, invece, per il deputato Pd Alfredo Bazoli, relatore del testo in commissione Giustizia, è il muro alzato da Lega, Fi e Fdi. «Il mio tentativo, su mandato del Pd, è sempre stato quello di arrivare a un testo che potesse raccogliere il consenso di una larga fetta del Parlamento, ma ho trovato di fronte a me una posizione rigida e pregiudiziale da parte del centrodestra. Se loro continueranno a fare ostruzionismo – avverte Bazoli –, noi andremo avanti, fino in fondo. Troviamo sbagliato e incomprensibile non intervenire con una legge, a maggior ragione se c’è una sentenza della Consulta che ci obbliga a legiferare sul tema».
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