Covid, non bastano i vaccini: sempre più contagi e ospedalizzazioni. Allarme Pfizer: “Sperimentiamo altri due anti-virali”
Molti slogan propagati come certezze scientifiche non lo erano affatto e spesso avevano a fondamento le politiche sanitarie che si ritenevano necessarie. E allora quanto dura la protezione dei vaccini? La domanda al momento non ha una risposta ufficiale, nemmeno da parte di chi le informazioni dovrebbe avere grazie al controllo dei primi gruppi di vaccinati ormai da un anno. E allora sentiamoli, visto che sia Pfizer che Moderna hanno appena depositato alla Sec (la Consob americana) le loro relazioni semestrali. Risposta di Pfizer: “non siamo in grado di dirlo”. Risposta di Moderna in quel documento: “la protezione è ancora alta dopo sei mesi”. Non è molto. Entrambi i colossi sono convinti che si farà entro la fine del 2022 una terza e una quarta vaccinazione, se non addirittura una quinta. Moderna spiega di prevedere nel 2021 una produzione che oscilla fra 800 milioni e un miliardo di dosi e nel 2022 addirittura di 3 miliardi di dosi se basterà un singolo richiamo da 50 mg o di due miliardi di dosi se invece sarà necessaria ancora una doppia vaccinazione da 100 mg.
Sul 2021 Pfizer da per scontata la terza dose in molti paesi: ha in tasca accordi già firmati con Usa, Ue e altri paesi per 2,1 miliardi di dosi, ma ne produrrà 3 miliardi entro dicembre convinta che arriveranno richieste per la terza dose. E in effetti i soli Stati Uniti ne hanno già ordinate 200 milioni aggiuntive entro fine anno. Sul 2022 invece Pfizer ha meno certezze., Anzi, teme addirittura di non potere soddisfare la domanda mondiale di vaccini, e avverte gli investitori: “Stiamo assistendo a un aumento della domanda complessiva nel settore per alcuni componenti e materie prime che potrebbero limitare l’offerta disponibile, il che potrebbe avere un impatto futuro sulle nostra attività”. Per questo motivo Pfizer si è portata avanti studiando alternative al vaccino, ed ha in fase due e in fase tre la sperimentazione su un farmaco anti-Covid da prendere per via orale e un analogo farmaco da somministrare endovena.
Non sono buone notizie e siccome il Cts nei suoi verbali già discetta di misure per zone rosse, arancioni e gialle identiche a quelle dell’anno scorso, bisognerà rassegnarsi e capire che anche quella sul green pass era pura propaganda: non consentirà la conquista di alcuna libertà nel prossimo autunno, e si replicheranno le stesse norme di contenimento della pandemia dell’anno scorso. C’è sempre più l’impressione che tutti i grandi paesi del mondo si stiano misurando con il virus come hanno fatto con i talebani in Afghanistan. Speriamo davvero che la guerra non finisca come è accaduto lì.
IL TEMPO
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