Scuola, dai controlli dei green pass alla quarantena: le incognite di settembre
A tre settimane dall’avvio delle lezioni in presenza le scuole non sono ancora pronte alla ripartenza. Vari i nodi da sciogliere. A mettere in fila alcune questioni sul tavolo e a chiedere al governo «risposte tempestive» è il presidente nazionale dell’associazione nazionale presidi Anp, Antonello Giannelli.
I controlli del green pass
Quest’anno debutta per docenti e personale amministrativo l’obbligo del green pass. Ma non è stato chiarito ancora come e con quale cadenza controllarlo. Si tratta di un nuovo adempimento rispetto al quale i dirigenti scolastici chiedono di saperne di più. Soprattutto per non ingolfare gli ingressi la mattina. Giannelli chiede di far dialogare il sistema informatico dell’Istruzione con l’anagrafe vaccinale delle Asl, così da poter fare i controlli in segreteria on line. Anche perché «a scuola entrano ogni giorno gli stessi docenti e gli stessi impiegati. Di cui l’83% è vaccinato. Quindi controllare ogni giorno 100 persone di cui 83 sono vaccinate non ha molto senso».
Supplenti e tamponi
Altra questione sul tavolo: come gestire il supplente che dal quinto giorno dovrà sostituire il docente assente ingiustificato, perché privo di green pass. Va poi verificata sul campo la gestione dei tamponi gratuiti al personale fragile munito di certificazione di esenzione dalla vaccinazione. Le scuole potranno utilizzare parte delle risorse straordinarie loro assegnate destinandole alla copertura dei costi per effettuare tamponi diagnostici «al personale scolastico, impegnato nelle attività in presenza e che si trovi in condizioni di fragilità sulla base di idonea certificazione medica». Questo significa che in tutti gli altri casi (docenti “no vax”, ad esempio, cioè coloro che si rifiutano di vaccinarsi pur potendo farlo) l’eventuale tampone per ottenere il green pass resta a proprie spese.
Quarantena e Dad
Giannelli chiede anche di snellire le procedure di messa in quarantena, «altrimenti al primo studente positivo, anche se vaccinato, rischiamo di dover mettere in quarantena la classe. E questo significa ritornare in Dad, naturalmente». Va ricordato a tal proposito che la quarantena per i vaccinati con contatti stretti con positivi è stata ridotta a 7 giorni con tampone alla fine del periodo. Resta 10 giorni per i non vaccinati.
Il nodo trasporti
E
poi c’è il capitolo trasporti. La capienza del trasporto pubblico
locale resta all’80%. Con il rischio di viaggiare su mezzi
sovraffollati, dove la distanza non sempre può essere garantita. «Dentro
le scuole non ci sono stati focolai perché nelle scuole c’è l’abitudine
al rispetto delle regole. Ma sui trasporti, purtroppo – continua
Giannelli – non c’è chi controlla né il distanziamento né l’utilizzo
della mascherina».
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