Il green pass esteso sarà obbligatorio da ottobre per dipendenti pubblici e per chi lavora in bar, ristoranti, palestre

Aziende private

L’incontro tra sindacati e imprese è previsto per oggi. Cgil, Cisl e Uil vedono Confindustria e Confapi per cercare un’intesa sulle regole del passaporto verde. Le date in ballo sono le stesse dei dipendenti pubblici, 27 settembre o 4 ottobre. Il ministro Orlando spinge: «È la strada migliore per evitare di dover tornare a chiusure, a lockdown, a fermi delle attività produttive e sociali».

Bar, ristoranti, treni

Tutti i partiti sono d’accordo ad eccezione della Lega. E dunque appare ormai scontata l’estensione del green pass per gestori e lavoratori dei settori per i quali il Qr code è stato già imposto: bar e ristoranti al chiuso, piscine e palestre, treni, navi, aerei.

Bus e metro

Nel governo è aperto il dibattito sull’introduzione del green pass per autobus, tram e metropolitane, un settore che presenta importanti difficoltà logistiche, per il numero dei passeggeri e la difficoltà di effettuare i controlli. Il ministro Speranza è cauto: «Green pass per il trasporto pubblico locale? Non mi risulta».

Studenti

In Consiglio dei ministri era stato il dem Dario Franceschini a porre il tema del green pass per gli studenti dei licei, poi però Draghi ha deciso di limitare l’obbligo agli universitari. La questione potrebbe tornare sul tavolo della cabina di regia.

La terza dose

Nella conferenza della scorsa settimana Draghi ha messo in moto la macchina e pigiato sull’acceleratore. Secondo la road map di Speranza, entro settembre si partirà con la somministrazione della terza dose alle persone molto fragili, che hanno sviluppato una risposta immunitaria troppo bassa o che stanno combattendo con alcune tipologie di tumori. Poi si passerà agli anziani delle Rsa, agli ultraottantenni e al personale sanitario. Le scorte sono più che sufficienti: 8 milioni di dosi nei frigo da agosto, 15 milioni in arrivo a settembre.

Obbligo vaccinale

Nessuna decisione è ancora presa, ma Draghi ha tracciato la rotta e Speranza ha confermato che l’obbligo vaccinale è un’opportunità in base all’articolo 32 della Costituzione. Se a metà ottobre i numeri delle vaccinazioni non saranno soddisfacenti, potrebbe partire l’iter per fare dell’Italia il Paese apripista, come lo è stato sull’obbligo vaccinale per medici e infermieri. Alla fine del mese di ottobre il governo valuterà se sia il caso di forzare e introdurre l’obbligo. Sono diversi gli indicatori su cui si punterà l’attenzione: indice Rt nazionale, posti occupati in area medica, posti occupati in terapia intensiva, numero dei decessi. Ma l’obiettivo rimane quello più volte dichiarato: impedire nuove chiusure.

CORRIERE.IT

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.