Il tabaccaio che ha rubato il Gratta e Vinci a Napoli: «Sono io la vittima»

di Fulvio Bufi

Il tabaccaio più famoso d’Italia voleva espatriare. Destinazione Canarie: Fuertaventura. E dopo la brillante idea di scappare dalla sua rivendita di via Materdei con in tasca il Gratta e Vinci da cinquecentomila euro che una cliente gli aveva portato a vedere per avere conferma della fortuna capitatale, aveva elaborato un’altra strategia da genio del crimine: esibire al check-in i suoi documenti, presentarsi, cioè, con quel nome e cognome segnalato a tutte le polizie d’Italia dopo la denuncia presentata dalla donna ai carabinieri.

Fermato dalla polizia di frontiera

Ora si starà chiedendo dov’è che il suo piano perfetto ha toppato, e come avranno fatto a accorgersi di lui quei due agenti della polizia di frontiera che, mentre aspettava tranquillo di sapere a quale gate dell’aeroporto di Fiumicino avviarsi, gli si sono avvicinati e gli hanno chiesto di seguirli. Gli hanno notificato una denuncia a piede libero per furto e, per quanto in questi casi non sia previsto un interrogatorio, gli hanno chiesto di restituire il tagliando sottratto alla cliente. E qui il tabaccaio di via Materdei, che ha 57 anni e si chiama Gaetano Scutellaro , ha offerto un altro colpo di teatro, spiegando di non avere con sé nessun Gratta e Vinci — cosa peraltro confermata dalla perquisizione sia personale che dei bagagli alla quale è stato sottoposto — ma spingendosi addirittura a sostenere di essere lui la vittima del furto e di voler denunciare la donna che lo ha denunciato. Insomma, un comportamento sconclusionato in linea con tutta la storia, almeno per come appare finora. Una storia senza senso sin dal principio, perché Gaetano, che da qualche tempo aveva trasferito la licenza d’esercizio della tabaccheria a sua moglie, non poteva non sapere che quel tagliando sarebbe stato immediatamente bloccato e quindi non avrebbe mai potuto incassare il mezzo milione della vincita.

Il biglietto annullato
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