Scontro sul Reddito di cittadinanza, Conte: “Lo cambiamo, ma è necessario”
E pensare che tutto nasce dal primo intervento, sempre a Cernobbio ma in videoconferenza, di Giuseppe Conte. Parla del reddito e di chi «ne propone l’abolizione». Dice l’ex premier, oggi leader dei 5 Stelle: «Dobbiamo sgomberare il campo da questa inutile e sterile polemica. Il reddito di cittadinanza è una misura di necessità, non solo di civiltà. Non possiamo tornare indietro, dopo di che discutiamo pure di modifiche che valgano a migliorarne ancor di più l’efficacia. Le critiche sono ingenerose. Anche sulla rioccupazione, i numeri dicono una cosa diversa. In due anni i rioccupati sono stati 250 mila, solo l’8,3 per cento, percentuale modesta su una platea complessiva di 3 milioni di beneficiari. Ma di questi, i veri rioccupabili sono solo 1 milione, e allora ecco che quei 250 diventano un quarto del totale, e non sono pochi».
La necessità di ritocchi al reddito minimo trova però spazio trasversale nella pur composita maggioranza. La posizione del Pd sul tema «è quella del presidente Draghi», puntualizza il segretario Enrico Letta. Insomma: «Siamo a favore che si modifichi o si migliori». Orlando però ha dei sospetti sull’inasprirsi della polemica: «Non vorrei che si aprisse, in vista delle elezioni, una campagna di odio contro i poveri. Ci sono delle cose che vanno riviste ma non facciamo passare degli stereotipi secondo i quali la povertà è frutto del carattere e della pigrizia».
LA STAMPA
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