A sinistra non è mai il tempo dei diritti
Quattro anni fa andò così. E naturalmente di ius soli si torna a parlare giusto ogni tanto, si infiamma brevemente il dibattito, si formano le consuete e rissose tifoserie, poi nulla cambia, e si torna ad altre «priorità». Ecco, sarebbe bello che stavolta non fosse così. A inizio estate, quando approvare il ddl Zan sembrava urgente, a chi gli faceva notare che i numeri in Aula al Senato rischiano di non esserci, il segretario dem Enrico Letta rispondeva: andiamo in Parlamento e vediamo. Pronto alla battaglia, a rischiare pur di dire (e fare) qualcosa di sinistra. Poi però, se a un mese dalle elezioni ci si ferma, e si rinvia a un pochino più avanti, se ne riparla fra un mesetto, la sensazione è che più dei numeri in Aula facciano paura quelli che usciranno dalle urne. Ma i diritti non possono aspettare sempre le prossime elezioni.
LA STAMPA
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