Che cosa significa e perché è così importante il colloquio tra Draghi e Xi
Mario Draghi ha centrato un altro successo diplomatico. Il premier italiano ha avuto un colloquio telefonico con il suo omologo cinese Xi Jinping. Nel corso della telefonata, durata circa 45 minuti, i due hanno toccato numerosi temi, tra cui uno dei più scottanti: la vicenda afghana.
In merito all’Afghanistan, l’obiettivo di Draghi consiste nel coinvolgere quanti più attori internazionali rilevanti possibili all’interno di un G20 straordinario dedicato solo ed esclusivamente a questo dossier. Impossibile ignorare la Cina. Sia per il suo peso specifico nella scena mondiale, che per la possibilità di mitigare, almeno in parte, e con il suo pragmatismo, il caos scoppiato a Kabul e dintorni. E dunque, così come nelle settimane scorse Draghi ha intrattenuto contatti con Putin, adesso è stata la volta di Xi.
Il dialogo istituzionale avuto con il presidente cinese ha consentito al premier italiano di accrescere ulteriormente la propria leadership nel deserto europeo (e non solo). Del resto, come spiegato su queste colonne, la momentanea assenza sul palcoscenico mondiale di personaggi politici di spessore capaci di proporre soluzioni concrete a problemi complessi, è ormai sotto gli occhi di tutti. Draghi non sta facendo altro che occupare le praterie lasciate vuote dai vari Johnson, Macron e Merkel, accreditandosi come principale rappresentante dell’Unione europea, nonché alternativa all’ormai decadente Biden.
Il sì di Xi
Di che cosa hanno parlato Draghi e Xi? Il comunicato diffuso dalla presidenza di Palazzo Chigi si è concentrato solo ed esclusivamente sulla vicenda afghana, mentre la nota riportata dall’agenzia cinese Xinhua ha aggiunto molti altri particolari. La versione cinese ha sottolineato subito l’importanza di assicurare il successo dell’Anno della Cultura e del Turismo Cina-Italia, previsto per il 2022, considerando l’evento come un’opportunità per rafforzare la cooperazione bilaterale. Non solo: per Xi, i due Paesi dovrebbero supportarsi anche in vista dell’organizzazione delle prossime due edizioni delle Olimpiadi Invernali (Beijing 2022 e Milano-Cortina 2026).
In ogni caso, ciò che conta in questa sede è ben altro, ovvero che Xi Jinping supporterà l’Italia affinché l’organizzazione del G20 sia un successo, e nella speranza che Roma possa svolgere un ruolo attivo nel promuovere le relazioni tra Cina e Ue. A Pechino interessa l’Afghanistan, ma nell’agenda di Xi ci sono anche altre questioni: le Olimpiadi, la cooperazione con quanti più Paesi possibili, il commercio. La sensazione è che Xi abbia offerto a Draghi – e alla luce del sole – il suo contributo per l’allestimento del G20 sui temi afghani, puntando a sciogliere le tensioni internazionali e rafforzando i legami con l’Ue.
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