Obbligo vaccinale, la breccia di Draghi nel muro della Lega: il sì di tutti i ministri

di Monica Guerzoni

ROMA Un consiglio dei ministri tranquillo, anzi «tranquillissimo». Il parallelo, sofferto via libera al decreto green pass in Parlamento, con la Lega che dopo giorni di tensioni e strappi ha votato assieme alla maggioranza, ha apparentemente placato gli animi. I ministri del Carroccio non hanno proferito parola durante i 16 minuti che sono serviti per approvare la prima, piccola estensione del certificato verde ai lavoratori esterni delle scuole e delle Rsa.

Eppure, nonostante la frenata dovuta in parte alle mosse di Salvini, il premier non solo conferma di voler allargare la platea del passaporto di immunità al lavoro pubblico e privato, ma apre una breccia nel muro che la Lega ha issato contro la prospettiva dell’obbligo vaccinale generalizzato. La novità è all’articolo 2 del nuovo decreto, dove è scritto che dal prossimo 10 ottobre e fino al 31 dicembre «tutti i soggetti anche esterni che svolgono, a qualsiasi titolo, la propria attività lavorativa» nelle residenze per anziani, devono sottoporsi alla vaccinazione anti—Covid. In caso contrario, rischiano la sospensione dal lavoro e dallo stipendio. «Abbiamo pagato un prezzo altissimo in vite umane tra le persone anziane — ricorda Speranza illustrando il decreto — Per questo ci è sembrato giusto equiparare i lavoratori delle Rsa ai medici e agli infermieri». I due leghisti presenti, Giancarlo Giorgetti ed Erika Stefani, non emettono un fiato, atteggiamento che non sfugge ai colleghi vista la portata politica della nuova regola.

È la stessa norma stabilita mesi fa per il personale sanitario, eppure non è un passaggio banale, ma la conferma che Palazzo Chigi procede nella direzione del massimo rigore e del massimo numero possibile di italiani immunizzati. «Non abbiamo paura di dire che l’obbligo è un’opzione in campo», ripete Speranza. Avanti, dunque. Estensione del green pass più larga possibile e, se la campagna vaccinale non raggiungerà in fretta una quota di sicurezza delle persone coperte da seconda dose, obbligo per tutti. Il capo del governo durante il Cdm non si spinge così avanti, però assicura che «la tabella di marcia» sarà rispettata. «Per estendere il green pass al lavoro pubblico e privato serve tempo — dice in sostanza Draghi — Sono questioni complesse, è necessario adottare un approccio graduale, ma di costante progresso nell’ampliamento del certificato verde».

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