Dal calendario vaccinale all’eterologa, quello che bisogna sapere sulla terza dose
di Nicola Barone
Dopo il parere favorevole espresso dalle autorità sanitarie, è in corso da parte del ministero della Salute un confronto con i tecnici delle Regioni per la definizione della popolazione target che riceverà dal 20 settembre l’ulteriore richiamo di vaccino anti Covid. Immediatamente dopo verranno adeguati i sistemi informatici per l’avvio delle somministrazioni su tutto il territorio nazionale.
Ok dall’Aifa per fragili, anziani, Rsa
Immunodepressi, trapiantati, malati oncologici, dializzati, anziani over 80, ospiti delle Residenze sanitarie assistite (Rsa) e personale sanitario, ma a seconda del livello di esposizione all’infezione e del rischio individuale di sviluppare forme gravi di Covid-19. La Commissione tecnico scientifica di Aifa nel parere varato esplicita le categorie che potranno effettuare il richiamo.
La platea potenzialmente interessata
Come annunciato in via informale, per prime saranno invitate dunque le persone «con fragilità immunitaria» che potrebbero essere complessivamente circa 2,3 milioni. La Rete nazionale trapianti del ministero della Salute segnala infatti che nel 2020 le persone seguite in Italia dopo un intervento sono oltre 45mila mentre dal sistema Epicentro dell’Istituto superiore di sanità vengono indicati in 2,25 milioni i malati oncologici in Italia. Numeri indicativi, poiché dalle prime anticipazioni la circolare in arrivo sarà generica. Soltanto in una fase successiva verrano forniti note tecniche e dettagli per la migliore individuazione delle categorie di immunocompromessi, per poi lasciare spazio a over 80 e operatori sanitari.
Disco verde all’eterologa
Sulla tempistica della terza dose la tabella prevede dopo «almeno 28 giorni» dalla seconda dose per quanto riguarda i soggetti fragili e dopo «almeno 6 mesi» per le altre categorie. Per i richiami, secondo le indicazioni del parere, verranno utilizzati i vaccini a mRNA, ovvero i vaccini Pfizer/BioNTech e Moderna. Nel parere non viene invece inclusa la popolazione generale in attesa che l’Ema valuti i dati forniti dalle aziende produttrici dei vaccini. La priorità, puntualizzata da Aifa, rimane «il raggiungimento di un’elevata copertura vaccinale con il completamento dei cicli attualmente autorizzati». Sottolineando però il peso del sì alla terza dose, nel rilevare come «l’estensione di tale misura a livello nazionale, assunta anticipatamente rispetto alla posizione dell’Ema, si configura come un importante atto di sanità pubblica teso a tutelare la popolazione più esposta al rischio di sviluppare forme gravi di Covid-19».
Problemi seri di sicurezza «estremamente rari»
È atteso nelle prossime settimane l’esito della valutazione Ema sulla domanda per l’uso di una dose di richiamo del vaccino Pfizer/BioNTech da somministrare sei mesi dopo la seconda dose a persone di età pari o superiore ai 16 anni. Sulla base poi dei dati dell’aggiornamento mensile sulla sicurezza dei vaccini, sempre dall’Agenzia europea dei medicinali arriva una ulteriore rassicurazione: dall’inizio della campagna vaccinale fino a inizio settembre sono state somministrate oltre 528 milioni di dosi nell’Ue e nello Spazio economico europeo. La grande maggioranza degli effetti collaterali noti sono «lievi e di breve durata», mentre «seri problemi di sicurezza sono stati estremamente rari».
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