Caro bolletta, un bonus o un taglio dell’Iva e degli oneri: pronto il piano per evitare la stangata

La riforma del catasto, come dimostra la sollevazione capeggiata dalla Lega, sembra difficilmente praticabile, almeno con questa maggioranza. Men che meno si parla di patrimoniale, ma la delega potrebbe puntare a ridisegnare il nostro sistema fiscale superando l’attuale situazione di frammentazione delle tipologie di reddito, dei regimi sostitutivi e dei trattamenti fiscali adottando il cosiddetto «modello duale». A fianco della tassazione dei redditi individuali attraverso una aliquota progressiva su tutti i redditi da capitale (e sui regimi sostitutivi cedolari, salvo possibili salvaguardie) verrebbe così applicata un’imposta proporzionale che potrebbe coincidere con la prima aliquota del prelievo sui redditi (oggi al 23%). In questo modo, in prospettiva, sarebbe più facile tassare di più i patrimoni, cosa che invece l’altro modello di tassazione progressiva su ogni tipo di reddito rende molto più complesso.

Una riforma con poche risorse a disposizione farà inevitabilmente leva sulle semplificazioni a partire dalla riscossione. In questo caso si pensa di ridurre l’aggio, rispettando la richiesta fatta dalla Consulta, di procedere alla fusione tra Agenzia delle Entrate e Riscossione e quindi di «pulire» il magazzino stralciando buona parte delle tasse non riscosse negli ultimi vent’anni. Altro problema, l’invio delle cartelle esattoriali rimaste congelate in seguito all’emergenza: si ragiona su un allungamento strutturale del calendario delle notifiche, ma anche ad un nuovo stop sfruttando gli ultimi margini di bilancio.

LA STAMPA

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