Eutanasia e cannabis, il boom dei referendum ha una ragione: i parlamentari pavidi
Alla base del boom referendario quindi c’è sicuramente la colpevole latitanza dei nostri parlamentari. A cui però va aggiunto quello che è stato il grimaldello tecnico che ha fatto saltare il tappo: la rivoluzione della firma digitale. Il fatto che da qualche settimana chi voglia firmare per questo o quel quesito finalmente possa farlo online, ha fatto emergere una voglia di partecipazione democratica finora sconosciuta, soprattutto di giovani e donne. E ha reso milioni di volte più accessibile lo strumento cardine della democrazia diretta. Tanto che in parlamento già più di un parlamentare mugugnando si alambicca per cercare qualche cavillo-emendamento che possa rendere più difficile la raccolta di firme digitali. Atteggiamento questo ancora una volta miope: come abbiamo appreso, se c’è un bisogno è bene che qualcuno si adoperi per soddisfarlo altrimenti si troverà sempre un modo alternativo per soddisfarlo.
La politica abbia il coraggio di prendere decisioni su temi importanti come eutanasia legale o uso personale di cannabis. Altrimenti, come diceva il saggio, qualcun altro deciderà per te. E non è detto che ti piaccia.
L’HUFFPOST
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