Draghi: «Non c’è più tempo sul clima come sulla pandemia»

di Marco Galluzzo, inviato ad Atene

Il premier ad Atene: dobbiamo proteggere i più deboli dai costi della transizione ecologica

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Da una parte Joe Biden, che indice una conferenza sul taglio del gas metano, dall’altra il segretario generale delle Nazioni Unite che lancia un appello da allarme rosso sul possibile fallimento del prossimo vertice internazionale sul taglio delle emissioni (la Cop26 a Glasgow), infine i nove capi di governo riuniti ad Atene al vertice Eu Med, compreso Mario Draghi. Per tutti siamo vicini al punto di non ritorno, per tutti occorre accelerare per combattere i danni sempre più drammatici del cambiamento cli matico, che stanno modificando la nostra vita e soprattutto al momento quella dei Paesi più poveri del pianeta.

Nella capitale greca Draghi è molto esplicito, si appella alle risorse di coordinamento che può mettere in campo la Commissione europea, così come avvenuto nella battaglia al Covid, con il «ruolo straordinario» che Bruxelles ha esercitato come acquirente collettivo dei vaccini. Un tema, quello dei vaccini, sempre al centro dell’attenzione del premier che anche da Atene rimane in contatto con il generale Francesco Paolo Figliuolo : «Bisogna fare in fretta» per arrivare al 90% della popolazione vaccinata entro la fine di ottobre.

Tornando al clima, Draghi riafferma gli obiettivi fissati negli accordi di Parigi (sinora disattesi) e richiama la responsabilità particolare che tocca l’Italia in questo momento, avendo sia la copresidenza con il Regno Unito della Cop26, sia la presidenza del G20. Anche per questo l’appello del capo del governo è particolarmente accorato: «Da un lato siamo determinati a percorrere l’obiettivo della transizione ecologica con il massimo impegno; dall’altro siamo determinati a proteggere soprattutto i più deboli dai costi sociali che potrebbero essere — come stiamo vedendo ora dalle bollette — davvero significativi. E voglio esprimere solidarietà al premier greco per i terribili incendi di questa estate. Le esperienze che abbiamo vissuto, con incendi dalla Turchia al Portogallo, è forse la lezione migliore per procedere con rapidità e determinazione nella lotta ai cambiamenti climatici. Questa esperienza ci dice che non c’è più tempo perché i costi per i nostri Paesi e i nostri cittadini sarebbero immensi».

Ad Atene si discute anche di sicurezza nel Mediterraneo e si converge sulla necessità di un percorso rapido, nei prossimi anni, per arrivare ad una vera difesa europea, ma è soprattutto il clima a dominare il dibattito. È ancora Draghi ad insistere sul tema: «Le conseguenze dei cambiamenti climatici sono devastanti. Negli ultimi 50 anni il numero di disastri legati ad eventi meteorologici si è quintuplicato. Gli incendi stanno divorando le foreste, dalla California all’Australia. E dalla Germania alla Cina, stiamo assistendo a inondazioni sempre più devastanti. Gravi carenze idriche e siccità sono fenomeni sempre più frequenti. L’ultimo rapporto dell’Onu sui cambiamenti climatici ha dichiarato che, per raggiungere l’obiettivo, dobbiamo realizzare riduzioni immediate, rapide e significative delle emissioni. Non possiamo semplicemente contare sugli altri: dobbiamo tutti fare la nostra parte».

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