Terza dose, l’immunologo Abrignani: «La protezione torna al 90%, speriamo che l’efficacia duri anni»

In Italia i vaccini ci sono, in abbondanza, ma 10 milioni di persone sopra i 12 anni, non si sono ancora decise.
«Appunto. Credo che la priorità sia raggiungere tutta la popolazione. L’estensione del green pass ha questo obiettivo e non mi scandalizza pensare si tratti di una forma di obbligo indiretto. Nel frattempo mettiamo in sicurezza i pazienti immunocompromessi e mi riferisco ai trapiantati, dializzati o con insufficienza renale grave, oncologici in chemioterapia, malati con Hiv o con patologie autoimmuni che facciano terapie fortemente debilitanti».

La terza dose sarà equivalente per quantità di principio attivo alle due precedenti?
«Si, perché parliamo in termini di microgrammi, quantità minime rispetto a quelle dei farmaci. Basta poco per innescare la risposta del sistema immunitario».

Chi si è vaccinato con due dosi di AstraZeneca potrà passare a Pfizer e Moderna, i composti a Rna messaggero che verranno utilizzati per i richiami?
«Sì, è dimostrato che la vaccinazione eterologa, con due prodotti diversi, non da effetti collaterali superiori a quella omologa».

La terza dose è sicura?
«Secondo i dati che stanno arrivando da Israele, i possibili effetti collaterali sono sovrapponibili a quelli già osservati dopo la seconda dose. Nulla di diverso e preoccupante».

CORRIERE.IT

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